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Nel 1400 le strade di Firenze sono piene di botteghe di artisti. C’è grande competizione ma anche molte possibilità di arricchirsi per chi ha talento e riesce a vendere le proprie opere.
I ragazzi imparano da un maestro, che possiede una bottega e usa i suoi giovani apprendisti per fare le parti più facili, noiose e ripetitive delle sue opere.
Di solito l’artista lavora su commissione, cioè riceve un incarico da un ricco personaggio che pagherà il lavoro completato. E, di solito, l’artista è specializzato in una sola arte.
Ma ci sono delle eccezioni…
L’origine
Leonardo nasce nel 1452 ed è il figlio di un notaio. È un figlio illegittimo, ma suo padre lo prende amorevolmente con sé e lo porta a vivere a casa propria. Quando si accorge che il ragazzino fa dei disegni impressionanti lo manda alla bottega del Verrocchio, una delle più famose di Firenze, dove imparano il mestiere anche Botticelli e il Ghirlandaio.
Michelangelo nasce ventitré anni più tardi, da una famiglia nobile in decadenza. I suoi genitori hanno problemi economici e il severo padre non vuole che il piccolo Michelangelo perda tempo a disegnare. Ma il ragazzo è testardo e ottiene di andare alla bottega di un geniale maestro, il Ghirlandaio.
L’aspetto, il carattere e i gusti…
Leonardo è bellissimo, anche da vecchio, ha un viso dai lineamenti delicati e femminili e un corpo longilineo.
Michelangelo, invece, è grosso e sgraziato e ha un viso rugoso e brutto. In più ha il naso rotto perché ha ricevuto un cazzotto durante lo scontro con un altro artista.
Eh sì, Michelangelo ha un caratteraccio insopportabile! È presuntuoso e superbo ma sempre insoddisfatto e tormentato, odia l’umanità e litiga con chiunque: i suoi contemporanei lo definiscono “terribile”. Il suo padre-padrone gli provoca grande insicurezza e soffre di manie di persecuzione. E poi è estremamente religioso, quasi bigotto. Si ossessiona a tal punto con i suoi lavori che, per settimane, dorme vestito e non si toglie neppure le scarpe per non perdere tempo.
Leonardo è l’esatto opposto: sereno e affabile, ha molti amici, è rispettoso nei confronti di tutti, anche degli animali. Infatti è vegetariano e spesso va al mercato, compra le galline e i polli e poi li libera. È ateo e ha una mentalità assolutamente scientifica. Lavora duro ed è un perfezionista, ma ha dei ritmi di lavoro discontinui: quando dipinge L’Ultima Cena, per esempio, ci sono dei giorni in cui si avvicina all’opera, dà due pennellate, e poi scompare fino al giorno successivo.
Entrambi gli artisti sono omosessuali, ma questo non è per niente strano… Firenze è conosciuta in tutta Europa come “la città dei sodomiti”!
Genialità a trecentosessanta gradi
Leonardo è un genio a trecentosessanta gradi: è pittore, scultore, è un musicista formidabile, capace di costruire innovativi strumenti musicali, è un inventore di macchine da guerra uniche, oltre che ingegnere, urbanista, architetto, poeta e scrittore, filosofo, anatomista e organizzatore di eventi.
Non c’è un solo ambito delle arti o del sapere umani in cui Da Vinci non sia un geniale ed esperto innovatore!
Ma anche Michelangelo è un artista versatile: è pittore, scultore, architetto… e anche un grande falsario: sa lavorare il marmo per farlo sembrare antico di mille anni. In varie occasioni cardinali e banchieri comprano i suoi falsi a un prezzo altissimo perché pensano di acquistare un’opera dell’antico impero romano.
Tutti a Firenze sanno che tra le due superstar non c’è una buona relazione: quando si vedono per strada si ignorano oppure Michelangelo provoca Leonardo, per farlo innervosire.
Il faccia a faccia
Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e la cacciata di suo figlio, Firenze torna ad essere una vera repubblica (1494).
Per celebrare il governo repubblicano, viene chiesto a Leonardo di fare un affresco per il salone di Palazzo Vecchio, la sede del governo.
Leonardo accetta volentieri, ma quando entra nel salone… Sorpresa! Anche Michelangelo si trova lì, per fare un altro dipinto, sulla parete opposta. Entrambi i dipinti devono rappresentare una scena di guerra, una battaglia vinta dalla Repubblica di Firenze.
Gli artisti si guardano con odio… e inizia la vera competizione! A Firenze non si parla d’altro.
Il grande flop
Se visitate Palazzo Vecchio non vedrete questi due affreschi. Michelangelo, pochi mesi dopo l’incarico, parte per Roma per un lavoro richiesto dal papa, e lascia solo un disegno preparatorio su un cartone.
Leonardo, intanto, tenta di usare una tecnica alternativa per l’affresco che, però, è un disastro e rovina tutto il lavoro.
Se vuoi saperne di più sulla fama di Firenze, città dei sodomiti, leggi questo canto della Divina Commedia, in versione facilitata:
https://onlineitalianclub.com/dante-e-la-divina-commedia-canto-xv/
Ed uno su Leonardo da Vinci:
https://www.youtube.com/watch?v=iTWP6Kiwqr8
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