Read about Dante at Wikipedia | ‘Inferno’ in Italian (with maps!) | English translation
Inferno – Canto XV
(Back to ‘Italian Literature‘ page)
I personaggi
Dante: Dante scrive la Divina Commedia durante il proprio esilio, ma la ambienta prima di questo evento. Perciò esalta il proprio ruolo di protagonista con diverse premonizioni: alcune anime che lo conoscono gli preannunciano che verrà esiliato (si ricordi Farinata degli Uberti nel Canto X).
L’anima di Virgilio: la guida di Dante.
Brunetto Latini: notaio e maestro di letteratura di Dante, famosissimo autore dell’opera Il Tesoretto. Era bisessuale. Dante lo chiama “ser” ovvero “Messere”, “Signor” (Sir, in inglese).
La storia
È notte fonda. Dante e Virgilio si mantengono ai margini dalla zona del deserto infuocato, in modo da non bruciarsi.
Qui, si ricorderà, alcune anime stanno sdraiate a terra (i bestemmiatori come Capaneo), altre stanno accovacciate al suolo (gli usurai) e, altre ancora, stanno in piedi e camminano senza potersi fermare. Nella lingua italiana si usa l’espressione “vagare come un’anima in pena” per descrivere chi va da una parte all’altra, senza sosta e senza meta. Probabilmente l’espressione si riferisce all’immagine dantesca delle anime di questo canto.
Sono i sodomiti, costretti a vagare senza mai fermarsi per la landa desertica, sotto la pioggia di fiamme. Per chi si ferma la pena aumenta e, per cento anni, dovrà rimanere immobile sotto la pioggia di fuoco, senza nemmeno potersi riparare con le mani! “Sono veramente tantissimi!” nota Dante. In effetti, al suo tempo, i fiorentini erano famosi in tutta Europa perché praticavano il sesso anale. (Si consideravano sodomiti, in generale, tutti e tutte coloro che lo praticavano e lo ricevevano).
Dante si sente tirare per la veste, si volta e dice con un filo di delusione: “Ser Brunetto, anche voi qui?” Quell’anima bruciacchiata che gli si è avvicinata è proprio Brunetto Latini, uno dei suoi maestri di letteratura, che gli chiede: “Vi andrebbe di fare due passi con me e scambiare quattro parole? Sapete, non posso fermarmi…”. Dante accetta e promette di ricordare nel mondo (ai lettori della Divina Commedia) la grande opera letteraria di Brunetto.
Poi riceve una seconda premonizione sul suo esilio, da parte di Brunetto: “La gente malvagia di Firenze ti esilierà, o Dante, perché sei un gran benefattore!” Dante annuisce, è già stato avvisato (Canto X): “Accetto ciò che la Fortuna mi riserva! Ma dimmi, chi hai incontrato tra i sodomiti?” Brunetto sospira: “Uh, sono talmente tanti… quelli del mio gruppo sono grandi letterati o uomini di Chiesa. Ad esempio colui che fu trasferito dal papa al Bacchiglione”.
Di chi si tratta? Al tempo di Dante lo sapevano tutti: del vescovo di Firenze!
Testi e analisi
Extract one
Dante incontra Brunetto Latini:
(original Italian, lines 25–30, see link above)
E io, quando ’l suo braccio a me distese,
ficcaï li occhi per lo cotto aspetto,
sì che ’l viso abbrusciato non difese
la conoscenza süa al mio ’ntelletto;
e chinando la mano a la sua faccia,
rispuosi: “Siete voi qui, ser Brunetto?”.
(interpretation in modern Italian)
Ed io, quando distese il suo braccio verso di me,
fissai gli occhi sul suo aspetto cotto (dal fuoco),
così che il viso bruciato non impedì
al mio intelletto di riconoscerlo;
e avvicinando la mano alla sua faccia,
risposi: “Voi siete qui (tra i sodomiti), ser Brunetto?”
(Longfellow’s English translation)
And I, when he stretched forth his arm to me,
On his baked aspect fastened so mine eyes,
That the scorched countenance prevented not
His recognition by my intellect;
And bowing down my face unto his own,
I made reply, “Are you here, Ser Brunetto?”
Extract two
Dante chiede chi sono i personaggi più famosi fra i sodomiti. Prima di fare i nomi, Brunetto dice:
(original Italian, lines 106– 108, see link above)
In somma sappi che tutti fur cherci
e litterati grandi e di gran fama,
d’un peccato medesmo al mondo lerci.
(interpretation in modern Italian)
In generale sappi che tutti furono chierici (preti)
e grandi letterati di grande fama,
sporchi, macchiati (lerci) di uno stesso peccato nella vita mondana
(Longfellow’s English translation)
Know them in sum, that all of them were clerks,
And men of letters great and of great fame,
In the world tainted with the selfsame sin.
(Back to ‘Italian Literature‘ page)