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I comuni del centro-nord
Attorno al X e XI secolo, nel centro-nord della penisola italica, nascono delle entità politiche assolutamente nuove: i comuni.
Il centro-nord della penisola è pienissimo di città. Queste hanno un’economia forte grazie a mercanti e banchieri che fanno girare il denaro, e grazie ai lavoratori che arrivano dalle campagne in cerca di una vita migliore e nuove opportunità. Le città hanno anche una difesa militare fornita da nobili e cavalieri che, spesso, preferiscono la vita urbana e si trasferiscono nei comuni.
Il centro-nord della penisola, come ricorderete, è dominio degli imperatori germanici che, però, non lasciano spesso il territorio germanico: i principi dell’impero sono sempre pronti a organizzare ribellioni contro l’imperatore, soprattutto se questo è lontano.
Gli imperatori sono quindi bloccati nella lontana Germania, quasi sempre assenti, perciò le intraprendenti e dinamiche città italiane cominciano ad autoamministrarsi: fanno assemblee ed eleggono dei consoli, rappresentanti dei cittadini, che amministrano il comune e vengono cambiati ogni anno. Le donne, i poveri e gli stranieri non votano. Ma, comunque, i comuni rappresentano un piccolo passo verso la democrazia.
Dato che i comuni si autogestiscono, non vogliono pagare tasse all’imperatore assente né applicare le sue leggi: i giuristi dell’Università di Bologna formulano nuove legislazioni anche per dimostrare che l’imperatore non ha diritto di governare nella penisola italiana!
Già Federico I, il nonno di Federico II, aveva affrontato i comuni ed era stato sconfitto.
L’acerrimo nemico: il papa
L’apertura verso il mondo arabo e l’indipendenza da Roma nella gestione della sesta crociata, guadagnano a Federico il (simpatico!) titolo di “Anticristo” e la scomunica da parte del pontefice. Papa Gregorio IX indice persino una crociata contro Federico II quando questo viene incoronato re a Gerusalemme.
Nessuno dei re del mondo europeo però partecipa alla crociata contro l’imperatore assente: la considerano un atto codardo e anche pericoloso, dato che Federico è estremamente potente.
Al contrario, molti comuni del nord della penisola italica, guidati da Milano, odiano a morte l’imperatore germanico, le sue tasse e pedaggi, la sua burocrazia e le sue leggi. Quindi prendono le armi e si uniscono ai mercenari del papa.
La fine di Federico II
Federico II arriva nel nord della penisola e, in un primo momento, schiaccia come una formica l’esercito del papa e dei liberi comuni.
Ma questi tengono duro e riescono a resistere nelle città fortificate ai nuovi assedi dell’imperatore. Federico II, mentre gli scontri sono ancora in atto, muore di dissenteria (1250). Una morte poco gloriosa per il grande imperatore.
Durante queste dure lotte, nel territorio italiano si sono formati due maxi partiti politici che saranno protagonisti della storia successiva della penisola: i guelfi, sostenitori del potere papale, si scontrano con i ghibellini, che difendono il potere imperiale. Di loro, parleremo nel prossimo episodio.
Un po’ di gossip su Federico II? Ok! Ecco la storia delle sue quattro mogli: https://www.stupormundi.it/it/le-mogli-di-federico-ii
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Mary says
Ciao Daniel
hope everyone is well at home now and that you have a peaceful evening tonight.
I really appreciate your email introductions to the history series. The gossipy details make me realise that these were real people after all and not just some cardboard cut outs in a weird painting.
The series is really helping my reading skills, but also is helping me to digest and put into context some of the things that I have already learned about Italy. In particular because the information is broken down into manageable chunks.
Grazie Daniel.
Daniel says
What kind feedback, Mary. Thank you!