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La quarta crociata
Sono passati poco più di cent’anni dalla prima presa di Gerusalemme e le due crociate seguenti sono finite molto male per i cristiani. Ormai l’entusiasmo per il pellegrinaggio armato si è perso abbastanza.
Perciò, quando papa Innocenzo III convoca i signori cristiani per una quarta crociata, accorrono in pochi. Il piano di questo ristretto numero di fanatici è di arrivare per mare in Terra Santa.
Mancano le navi e i crociati vanno a parlare con il doge di Venezia, promettendo alla città marinara una cifra altissima in cambio di galee che li trasportino a Gerusalemme.
Il doge, abituato a contrattare come fanno i mercanti veneziani, ottiene anche la promessa della metà del bottino complessivo. Affare concluso! I crociati si riuniscono a Venezia, pronti per partire.
Ma sono pochi, meno del previsto, e quindi non hanno i fondi sufficienti per pagare le navi veneziane. Stando in città, i crociati cominciano a rubare, distruggere e violentare. E, quindi, i Veneziani li spediscono in isolamento al Lido, un pezzettino di terra circondato dal mare, nella laguna.
Il doge è preoccupato, perché i crociati sono quattro gatti e non potranno pagargli il gran numero di navi che Venezia ha già nel porto, pronte per la spedizione.
Quindi si cambiano le condizioni dell’accordo: i veneziani parteciperanno alla spedizione e, in cambio, il doge assumerà il comando.
Cristiani contro cristiani
Ora che i Veneziani sono al comando, la crociata non è più una missione contro i musulmani a Gerusalemme: diventa, invece, una spedizione contro i rivali commerciali dei Veneziani, primo fra tutti il vecchio e decadente Impero d’Oriente.
I Bizantini sono cristiani, ma si sono separati dalla chiesa cattolica e, quindi, al papa non dispiace che vengano massacrati.
Costantinopoli, la gloriosa capitale, viene assaltata e presa il 17 luglio del 1203: per la prima volta nella storia, le sue gigantesche mura non resistono all’attacco nemico.
I Veneziani e i crociati, una volta dentro la città, torturano, uccidono e stuprano gli abitanti del luogo, (persino frati e monache!), rubano tutto quello che possono nelle case, nelle ricche chiese e nei magnifici palazzi e, infine, danno fuoco agli edifici.
Costantinopoli arde per giorni, mentre gli invasori dichiarano la fine dell’Impero d’Oriente.
Il doge di Venezia viene nominato “Signore di un quarto dell’Impero d’Oriente” e la repubblica marinara è così ricca che compra anche l’isola di Creta.
L’Impero d’Oriente rinascerà a fatica dopo qualche anno, ma i Veneziani e i crociati rappresentano l’inizio della sua decadenza.
Federico II, l’Anticristo leader della crociata pacifica
La crociata dovrebbe essere guidata dal “braccio armato della cristianità”, cioè dall’imperatore. Ma, nel XIII secolo, il rapporto tra papa e imperatore non è buono.
Perciò l’imperatore Federico II continua a rimandare la partenza.
In primo luogo non ha voglia di imbarcarsi in una lunga e costosa spedizione in terre straniere e poi… ha ottime relazioni con gli Arabi! Innanzitutto, uno degli uomini di corte più vicini a Federico è un musulmano, maestro personale di lingua araba dell’imperatore (eh sì, anche Federico II studiava le lingue e ne era appassionato!)
In più, le guardie del corpo dell’imperatore, e cioè gli uomini più fedeli e disposti a morire per lui, sono soldati arabi.
Come se non bastasse, Federico ha contatti amichevoli con il sultano Al-Kamil che, in quel momento, controlla la maggior parte dei territori in mano musulmana. Per queste ragioni gli oppositori di Federico lo chiamano “infedele”, “musulmano” e “Anticristo”.
Il patto con gli infedeli
Federico non vuole partire per la Terra Santa e, per non andare, finge anche di essere malato! Quindi il papa lo scomunica.
A questo punto, scomunicato e senza l’appoggio del papa, Federico prepara le navi e va a Gerusalemme. Il messaggio mandato al papa è chiaro: “In Terra Santa ci vado quando voglio io, perché l’imperatore non dipende dal papa!”
In questo modo comincia la sesta crociata che, in realtà, è una spedizione diplomatica di Federico II. Nel 1229, l’imperatore ottiene pacificamente Gerusalemme: il sultano Al-Malik Al-Kamil gliela concede, a condizione che non venga protetta militarmente e che i musulmani possano continuare a stare in città. Federico e Al-Kamil, certamente due uomini molto tolleranti per il loro tempo, ottengono più vantaggi da un trattato di pace che da una lunga guerra.
Ma, da una parte molti cristiani e dall’altra molti musulmani, vedono questo accordo come un patto umiliante con gli infedeli: sarebbe meglio scendere in battaglia e farsi ammazzare!
Ad ogni modo, nel 1229, Federico II viene nominato Re di Gerusalemme.
Per la cerimonia di incoronazione, l’imperatore entra tranquillamente in chiesa, fregandosene della scomunica papale.
Alla sua morte il patto con i musulmani si sfalda e ricominciano gli scontri.
Di Federico II parleremo nel prossimo episodio ma, forse, sei curioso di sapere chi era Al-Malik al-Kamil:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Al-Malik_al-Kamil
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Anita says
Do the Italian students study all this in History? Interesting and brutal times during these crusades and I know I studied it at school but just briefly. I am enjoying reading, listening and learning about this time in history.
I struggled a bit with the Rome series and once finished this series, I will go back to it – hoping to understand more!
.
Daniel says
You definitely should go back to the Romans, Anita. I’m sure you’ll find your reading/listening skills have improved since then. And next year, we have the Reniassance!
Anita says
Look forward to the Renaissance!
Daniel says
Me too, but one summer series a year is enough, I think. I already have the texts and audio for 2022, 2023 and 2024, which will take us all the way up to the euro and Berlusconi…
Rosemarie Harvey says
HI Daniel, can you clarify something please, on first page of ep.19, near the end of page.
“Il doge…….quattro gatti..only know gatti as cats and would like to know if it means something else,
but I cannot find anything. No doubt i misunderstood.
thanks.
Daniel says
No doubt your research skills need some work, Rosemarie!
In Google I typed “quattro gatti definizione”. The first result (of many) showed this:
quattro gatti n. (fig.) pochissime persone: alla festa c’erano quattro gatti; eravamo in quattro gatti.
It’s a very common expression…
Rosemarie Harvey says
Thanks.