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Gli scontri tra papa e imperatore vanno avanti, in forma più o meno aperta, per secoli, tra minacce, ricatti, compromessi e tregue.
Intanto, il papato è protagonista di due grandi eventi: uno di questi è, nel 1054, lo scisma (cioè separazione) dalla Chiesa d’Oriente, che oggi chiamiamo “ortodossa”.
L’altro sono i pellegrinaggi in Terra Santa che oggi conosciamo come “crociate”.
Molti dei territori in Oriente, appartenenti al vecchio Impero Bizantino e agli Arabi, sono stati da poco conquistati dai Turchi, un giovane e potente popolo di religione islamica.
Cosa sono le crociate?
Papa Urbano II, nel 1095, invita i buoni cristiani a difendere dai Turchi sia l’Impero d’Oriente (cristiano) sia il sepolcro di Gesù a Gerusalemme, così che i pellegrini cristiani possano andarci senza correre pericolo.
Chi combatterà per prendere la città e difendere i pellegrini cattolici otterrà la remissione dei peccati e parecchi vantaggi fiscali.
Il pellegrinaggio verso Roma, verso Santiago de Compostela e verso i numerosissimi santuari che custodivano le reliquie (pezzi dei corpi dei santi o dei loro possedimenti) esisteva già da secoli.
La meta più famosa era la città di Gesù, Gerusalemme, che però era una città santa anche per i musulmani: da qui, Maometto era salito al cielo per ricevere il Corano da Allah.
Iniziano quindi secoli di scontri tra i musulmani e i pellegrini armati cristiani che, con le loro croci di stoffa cucite sui vestiti, vengono a lavarsi l’anima dai peccati e a cercare di conquistare terre e vie di commercio.
I tentativi di conquista del mondo orientale da parte di mercanti, cavalieri, grandi nobili e sovrani occidentali non si fermano certo a Gerusalemme! Perché limitarsi? Gli occidentali cristiani danno vita al primo esperimento coloniale fondando regni e basi commerciali in diverse parti d’Oriente.
Non parleremo in dettaglio delle numerose crociate che avvengono tra l’XI e il XIII secolo. Basti sapere che l’entusiasmo iniziale svanisce progressivamente e alla fine i cristiani vengono sconfitti.
Noi ci occuperemo solo di alcuni episodi in cui gli abitanti della penisola italica sono protagonisti.
Boemondo di Taranto
La prima crociata (1096-1099) nasce per respingere i Turchi che stanno attaccando l’Impero d’Oriente. Nel 1096 i Bizantini vedono finalmente arrivare i loro alleati crociati.
Questi cavalieri cristiani sono venuti da occidente come alleati… ma sono comunque dei barbari, secondo i Bizantini, e fanno un po’ paura. La raffinata principessa bizantina Anna li descrive nel suo libro.
Tra questi cavalieri c’è Boemondo di Taranto che, scrive Anna, è biondo, bellissimo e proporzionato: sembra una statua greca! È magnifico, coraggioso e abile nelle conversazioni. Ma ha anche una reputazione e un odore spaventosi…
Boemondo è un normanno della famiglia Altavilla ma sua madre è stata ripudiata e lui ha perso quasi tutta l’eredità.
Boemondo, anche se di nobile stirpe, è uno di quei tanti figli (bastardi, cadetti, diseredati) che non ottengono né terre né denaro né titoli e perciò cercano fortuna in Terra Santa.
Le crociate sono un ottimo modo per mandare altrove questi giovani scomodi, che potrebbero facilmente entrare in conflitto con la propria famiglia.
“Boemondo” è un soprannome che viene dal mostro biblico Behemoth, una bestia fortissima e praticamente indistruttibile, simile a un bufalo, a un ippopotamo e a un elefante.
In effetti, Boemondo da Taranto è fortissimo in battaglia e terrorizza i nemici. A capo di uno squadrone di 500 cavalieri normanni, egli arriva alle porte della città musulmana di Antiochia (oggi sulla costa turca, a sud della penisola anatolica). La conquista (1098) e viene nominato “Boemondo re di Antiochia”.
Ora Boemondo vuole prendere Gerusalemme ma l’Imperatore Bizantino, ex-alleato, gli si oppone: ha paura che questo barbaro diventi troppo potente!
Guglielmo Embrìaco Testadimaglio
Nel 1099 i crociati sono in crisi: da tempo tengono sotto assedio Gerusalemme ma la città, in mano musulmana, resiste.
Per fortuna arrivano i soccorsi! Due navi comandate da un giovane mercante genovese, Guglielmo, soprannominato “Embrìaco” (cioè “ubriaco”) per la sua passione per il vino.
Detta così non sembra molto promettente… Ma Guglielmo è uno stratega geniale e un inventore di macchine da guerra che, ai tempi della cavalleria, erano rare come un’astronave della NASA oggi.
Il genovese Guglielmo, appena arrivato sulla terraferma, fa smontare le sue due navi e le fa trasportare per 20 kilometri dai suoi uomini, travestiti da mercanti.
Arrivato alle mura della città, costruisce due torri con il legno delle navi e le riveste di cuoio perché siano più resistenti al fuoco nemico.
I crociati gli ridono in faccia. Ma c’è poco da ridere! Grazie alle torri, Guglielmo e i suoi uomini possono scavalcare le mura ed entrare nella Città Santa.
Gerusalemme è conquistata e Guglielmo, per la sua abilità militare, riceve il secondo soprannome di “Testa di maglio” (la maglia è un tessuto di ferro che si indossa sotto l’armatura).
Per lasciare le cose ben chiare, Guglielmo fa incidere sopra la porta del Santo Sepolcro la scritta “potentissimo presidio militare dei genovesi”.
Se vuoi approfondire l’argomento delle crociate, guarda questa interessantissima conferenza:
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