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Nella Basilica di San Pietro a Roma, il giorno di Natale dell’800, Carlo re dei Franchi e dei Longobardi viene incoronato imperatore. Quando esce dalla chiesa Carlo è insoddisfatto e stizzito. Bofonchia: “Se avessi saputo cosa mi aspettava avrei evitato di andare in chiesa!” La cosa è piuttosto sorprendente, dato che ha appena ricevuto la carica più importante del mondo.
Dobbiamo infatti pensare che il titolo di “re” è assai secondario e si riferisce al capo di un popolo. Un re, tanto per intenderci, non indossa nemmeno la corona a quei tempi. Essere imperatore, invece vuol dire essere l’erede del mondo romano, scelto da Dio, che governa su un gran numero di popoli!
Insomma… come si può essere insoddisfatti il giorno in cui si ottiene questa carica, per di più essendo il primo dopo secoli, ad ottenerla tra le genti occidentali?!
Perché Carlo è scontento?
Ci sono molte ipotesi a riguardo: forse era un atto di modestia simile a quello di molti imperatori del passato che, anche se internamente facevano i salti di gioia, volevano presentarsi come dei servitori del popolo e di Dio, ai quali era stato affidato un compito duro, senza onori ma pieno di scocciature e difficoltà. O, magari, Carlo aveva avuto un’intuizione: la nomina imperiale, da adesso in avanti, dipenderà dal papa… una bella rottura di scatole per lui e per tutti gli imperatori dei secoli successivi!
Dobbiamo pensare che a Carlo, in ginocchio, viene imposta sul capo la corona dal papa, che sta in piedi: simbolicamente è il papa ad avere il controllo della situazione. Vedremo tra qualche capitolo che, nei secoli successivi, la lotta tra papi e imperatori sarà uno dei temi costanti e centrali.
Persino Napoleone, mille anni dopo, nel 1804, ricorda che farsi mettere la corona in testa da un altro (il papa) non porta a niente di buono! Perciò, con il solito atteggiamento modesto e poco esibizionista, durante la propria cerimonia di incoronazione a imperatore, Napoleone prende la corona e se la mette in testa da solo.
L’erede dell’Impero Romano
Ma facciamo un salto indietro nel tempo.
Dalla presa di potere di Augusto (29 a.C.) in avanti, è sempre esistito un imperatore romano.
All’inizio è solo uno ma poi, nella fase in cui l’impero romano è troppo grande per essere gestito, gli imperatori diventano due (395 d.C.): uno governa la parte occidentale e l’altro la parte orientale.
La parte occidentale dura poco e cade nel 476: viene rimpiazzata gradualmente dai regni romano-germanici. L’Impero Romano d’Oriente (cioè l’Impero Bizantino) rimane invece sulla scena per altri 1000 anni.
Perciò, dal 476 all’800, quando si parla di “imperatore” tutti, anche in Occidente, pensano all’imperatore bizantino e nessuno ha mai nemmeno immaginato che i re barbari fossero al suo stesso livello.
Ma le cose cambiano e, con esse, le idee e le prospettive. Nel VII secolo, soprattutto nella penisola italica e nelle terre conquistate dei Franchi (più o meno Francia, Olanda, Belgio e Germania e nord Italia di oggi), i Bizantini dell’Impero d’Oriente sono percepiti come distanti: parlano il greco e non il latino, hanno tradizioni e modi di vestire insoliti e hanno abbandonato la penisola italica perché sono impegnati con questioni più importanti in Oriente.
D’altra parte, c’è un uomo potente in Occidente, molto più forte degli altri re barbari che vengono da lui sconfitti e sottomessi. Egli governa su molte genti (Franchi, Sassoni, Longobardi, Avari) proprio come fanno gli imperatori. In più, il suo popolo è cattolico da secoli e prega e parla il latino, non sempre correttamente… ma nessuno è perfetto!
Egli non usa certo vestiti dorati e broccati, né il turbante in testa o i sandali con le perle come l’Imperatore d’Oriente! Si veste, invece, come un autentico capo germanico e d’inverno si copre con un caldo mantello di pelli di topo (Carlo era alto quasi un metro e novanta… quanti topi ci volevano per fargli un mantello?)
Tanto la componente di cultura latina e la Chiesa di Roma come la parte della popolazione di origine germanica hanno visto in questo personaggio una figura vicina, familiare e adeguata per ricoprire un ruolo vacante da più di trecento anni: l’Imperatore dei Romani, che sta in Occidente, e che difende la cristianità.
Carlo si trova, storicamente, al posto giusto, nel momento perfetto per diventare capo di un impero, quello carolingio appunto, che pone fine ai regni romano-germanici.
Anche se, come dicevamo, non si è dimostrato entusiasta il giorno della sua incoronazione.
Ecco qui l’enorme impero di Carlo Magno:
https://images.app.goo.gl/AexdWhALXVnWeNLM7
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Michele Baidas says
Although I don’t understand everything, at least I got a few chuckles out of today’s episode. Also am learning some history. Don’t count me as one of those look it up people. Hey, I may. not want to know!