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Una breve alleanza
Carlo, il giovane re dei Franchi, sposa la figlia del re longobardo Desiderio per stringere alleanza. Di questa principessa non si conosce il nome: nessun cronista dell’epoca si è preoccupato di scriverlo. Bella considerazione che avevano delle donne a quel tempo!
È strano che il re dei Franchi si allei con i Longobardi: se ben ricordi, di solito, i Franchi aiutano il papa contro i Longobardi. E infatti, alla notizia del matrimonio, il papa manda una lettera a Carlo chiedendogli: “Sei impazzito? Ti allei con quei barbari fetenti, traditori e lebbrosi?” I toni del papa non sono lusinghieri nei confronti dei suoi nemici né del suo alleato.
Dopo un anno, però, il papa tira un sospiro di sollievo: Carlo ripudia la moglie longobarda che non gli ha dato nemmeno un figlio. Il re dei Franchi vuole rompere l’alleanza con i Longobardi perché Carlomanno è morto e il re Desiderio ha accolto alla sua corte i figli di Carlomanno. Carlo si è preso anche la loro parte di regno, diventando l’unico re dei Franchi e i figli di Carlomanno hanno paura che lo zio Carlo voglia eliminarli.
“Quando i figli di Carlomanno cresceranno, reclameranno il trono, forse con l’aiuto del re longobardo”, pensa Carlo, “e dunque… meglio prevenire e tornare alle vecchie usanze!” Carlo attraversa le Alpi e attacca i Longobardi. Così spera di eliminare anche i suoi pericolosi nipoti.
La passione per la guerra
L’impresa non è certo impossibile per Carlo, che è un geniale stratega militare. Ogni anno, in estate, il popolo aggressivo e bellicoso dei Franchi fa la guerra contro uno dei suoi vicini (tanto per tenersi in allenamento!) Un anno tocca agli Arabi nel territorio spagnolo, un anno ai Sassoni sul suolo tedesco, un anno agli Avari nell’odierna Europa Centrorientale.
Re Carlo decide a quale dei popoli confinanti fare guerra, quando mandare gli uomini, dove farli accampare, per quali vie farli marciare e come rifornirli. Tutto questo senza mappe! I Franchi non le hanno e, a ben vedere, solo una parte minuscola della popolazione franca, cioè i monaci, sa scrivere (e spesso neanche tanto bene!) Tutti gli altri sono analfabeti anche se ripetono le preghiere in un latino approssimativo durante la messa. Il latino è la lingua ufficiale della cultura, della religione e delle comunicazioni con Roma.
Carlo, Re dei Franchi e dei Longobardi
I Franchi sono superiori militarmente ai Longobardi e quindi la guerra dura poco. Quando Desiderio, assediato nella capitale Pavia, sale sulle mura della città, è terrorizzato: vede un esercito di ferro, un’enorme schiera di soldati franchi che attaccano.
L’esito dello scontro è talmente chiaro che, mentre i suoi uomini prendono Pavia, il re Carlo fa un viaggetto a Roma con la sua famiglia. Viene accolto dalla popolazione di Roma con grandi onori e il papa Adriano coglie l’occasione per fare giurare a Carlo di conquistare e restituire al papato una serie di territori che sono in mano ai Longobardi.
L’anno dopo Desiderio si arrende e viene chiuso in convento (774 d.C.). A questo punto, Carlo decide di non sottomettere i Longobardi come si fa con un popolo sconfitto. Invece, si dichiara il loro nuovo re: assume il titolo di rex Langobardorum. È una mossa geniale perché evita le rivolte: infatti, per la maggior parte dei Longobardi, c’è stato solo un cambio di dinastia, un cambio di monarca, ma nulla di più. Carlo, re dei Franchi e dei Longobardi, tornerà nella penisola italica anni dopo per ottenere un altro titolo, molto più importante!
Se vuoi conoscere tutti i dettagli della vita di Carlo Magno ecco un podcast che fa per te! In questo video sono riuniti tutti gli episodi: https://youtu.be/JQhs7Exm_34
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