Un nuovo ordine e molto disordine (II-I secolo a.C.)
Listen to this text as you read:
L’espansione di Roma e l’intensa attività militare hanno molte conseguenze politiche.
Nascono nuove cariche come quella del pretore, che amministra per un anno le province e, l’anno successivo, diventa propretore al comando di un esercito. Una carica simile al propretore è quella di proconsole che è di solito un ex-console.
Anche a livello sociale ci sono stravolgimenti importanti. I plebei partono per la guerra abbandonano le proprie terre e, quando tornano, sono costretti a vendere i loro campi inselvatichiti ai ricchi. Nasce così il latifondo e i piccoli proprietari, in disgrazia, si riversano a Roma e nelle città in cerca di un lavoro. Questi, che adesso sono nullatenenti, non possono pagarsi l’armatura e quindi nemmeno arruolarsi nell’esercito romano: mancano soldati romani. Urge una riforma che, vedremo tra pochissimo, provano a compiere i Gracchi.
I cavalieri
Intanto si consolida formalmente una nuova classe sociale: gli equites, ovvero cavalieri. Sono coloro che combattono a cavallo (equus) perché possono permettersi il mantenimento dell’animale e, a Roma, ci sono sempre stati. Quest’ordine (ordo), assai potente, spesso si oppone alla classe senatoria con l’aiuto del popolo ma, altre volte, collabora con essa per arricchirsi a scapito della plebe.
Le riforme dei Gracchi
Ricordate Scipione l’Africano? Ebbene, ha avuto due nipoti che sono diventati tribuni della plebe (vedi episodio 3) e sono passati alla storia: Tiberio e Gaio Gracco.
Tiberio propone nel 133 a.C. una legge agraria (lex agraria), con cui ridistribuire ai nullatenenti plebei le terre accumulate dai grandi proprietari aristocratici. Ovviamente il popolo acclama Gracco mentre l’aristocrazia lo odia. Iniziano disordini e violenti scontri, durante i quali Tiberio Gracco viene ucciso a bastonate.
Dieci anni dopo, suo fratello Gaio viene eletto tribuno e stabilisce un’altra serie di norme favorevoli al popolo: distribuzione del grano a basso costo per i plebei poveri e l’armatura dei soldati a carico dello stato, così anche i meno ricchi possono di nuovo fare parte dell’esercito. Le proposte di legge di Gaio concedono la cittadinanza romana a tutti i Latini e, in più, danno grandi vantaggi agli equites. Si stabilisce infatti che i giudici debbano essere della classe dei cavalieri e non più membri della classe senatoria, e l’appalto delle tasse nella provincia d’Asia viene dato in esclusiva all’ordine equestre. L’aristocrazia senatoria si oppone e la storia si ripete: scoppiano nuovi disordini a Roma e Gaio, per non cadere nelle mani degli oppositori, si fa uccidere da uno schiavo.
Il senato dichiara i Gracchi “nemici di Roma e del senato” e ne condanna il ricordo con una pratica chiamata damnatio memoriae.
Ma è troppo tardi per frenare le conseguenze delle riforme dei due fratelli.
In cosa consiste la damnatio memoriae?
Tutte le raffigurazioni del morto vengono eliminate, viene proibito tramandare il suo praenomen all’interno della famiglia e si cancella fisicamente il suo nome da tutte le iscrizioni. I parenti, poi, non possono essere in lutto. Si tratta di una pena gravissima dato che, nell’antichità classica, il ricordo dopo la morte è la forma di rendere immortale un individuo. Innanzitutto perché Romani e Greci non concepiscono una ricompensa personale dopo la morte, come i cristiani. E, in secondo luogo, perché nella loro esistenza l’ambito sociale della vita e il sentimento di vergogna sono molto più importanti dell’interiorità individuale e del sentimento di colpa centrali nel cristianesimo.
Mario e Silla
Gli scontri tra optimates, i difensori dei privilegi dell’alta aristocrazia, e i populares, i difensori della plebe, sfociano nell’83 a.C., in una guerra civile ovvero tra cives, concittadini romani. Uno dei protagonisti in questa fase è Caio Mario, un homo novus, vale a dire il primo membro di una famiglia non aristocratica a ricoprire cariche pubbliche. Mario diventa così potente da essere rieletto console per sette volte! Egli difende gli interessi del popolo: la sua fazione è appunto quella dei populares, i quali vogliono anche dare la cittadinanza romana agli alleati (socii) italici. Come avrete notato, i populares sono in linea con le riforme dei Gracchi. I loro oppositori sono i membri dell’aristocrazia senatoria (optimates) e Lucio Cornelio Silla è il loro paladino. Silla, tra l’altro, è sposato con la sorella di Mario… Tutto in famiglia! Mario e Silla comandano ciascuno una parte dell’esercito e prima di fronteggiarsi nella guerra civile, hanno compiuto grandi imprese militari. Mario ha combattuto contro i Teutoni in Germania e Silla ha affrontato il re del Ponto che aveva formato, con le città greche ribelli, una lega anti romana (vedi episodio 8).
La guerra dei socii italici contro Roma (91-88 a.C.)
Fortemente connessa alla guerra civile è la guerra sociale, cioè dei socii, gli alleati italici che vogliono la cittadinanza. L’antica aristocrazia senatoria non vuole infatti concedere la cittadinanza alle popolazioni italiche. Perciò queste si ribellano e Silla è mandato ad affrontarle. Roma, anche se formalmente vince, concede la cittadinanza a quasi tutte le popolazioni italiche. Un’altra rivolta sulla penisola a pochi passi dall’Urbe sarebbe ingestibile! Meglio non rischiare e dare agli italici quello che chiedono.
Dittatore a tempo indeterminato
Nella prima fase della guerra civile prevale Mario ma, con la sua morte, gli optimates hanno la meglio e Silla viene nominato dittatore a tempo indeterminato. È la prima volta, nella storia di Roma, che un solo uomo ha così tanto potere, ma non sarà l’ultima.
Silla può ora decidere della vita e della morte dei suoi concittadini: compila le liste di proscrizione, degli elenchi di nomi dei nemici di Roma, soprattutto cavalieri, che devono essere eliminati. Poi riduce il potere dei tribuni della plebe e riporta il controllo di Roma nelle mani dell’aristocrazia senatoria.
Dopo anni di dittatura, Silla decide di ritirarsi a vita privata con il suo seguito di prostitute, giullari e attori (tenete presente che la recitazione è, per gli antichi, una professione per persone promiscue o schiavi). Silla, il difensore dell’aristocrazia senatoria, degli optimates e dei valori di Roma ha dunque relazioni con questo genere di personaggi (!)
Gossip: l’amante preferito del vecchio Silla è l’attore Metrobio che, nelle rappresentazioni, fa sempre i ruoli femminili.
Se vuoi più dettagli su Silla, clicca qui:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lucio_Cornelio_Silla
Il ruolo di dittatore a vita di Silla ha colpito l’immaginazione di uno dei personaggi più famosi della storia… Scommetto che avete capito chi è! Alla prossima.
+++
What now?
Return to our History page
Or explore SIX LEVELS of FREE materials on the club website: A1 – Beginner/Elementary | A2 – Pre-Intermediate | B1 – Intermediate | B2 – Upper-Intermediate | C1 – Advanced | C2 – Proficiency
Why not read/listen to EasyItalianNews.com? That’s free, too.
+++