Alla conquista della penisola centro-meridionale (IV-III secolo a.C.)
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I Latini
Dopo la cacciata del re Etrusco, i Romani sottomettono i popoli latini (Etruschi, Volsci ed Equi). Questi si ribellano a Roma che, nel 320 a.C. li sconfigge e applica una strategia di dominio fondamentale: divide et impera (dividi e governa).
Cosa significa? Che i Romani non trattano allo stesso modo i diversi popoli sconfitti, non danno a tutti gli stessi privilegi. In questo modo è difficile che i popoli sottomessi si alleino tra loro per ribellarsi. Le città più vicine a Roma ottengono infatti la cittadinanza romana al 100%, alcuni centri ottengono più indipendenza ma non hanno diritto di stringere alleanze e, altri ancora, ottengono la cittadinanza romana ma senza diritto di voto. Anche all’interno di uno stesso popolo sottomesso i Romani impiegano la strategia del divide et impera: concedono in un primo momento privilegi e cittadinanza solo alle classi ricche ed eminenti.
Una nuova carica: i censori.
Con l’espansione territoriale i consoli sono sempre più impegnati in guerra e la popolazione è in aumento; Roma ha bisogno di qualcuno che faccia il censimento della popolazione, cioè che registri i cittadini e le loro proprietà. Nasce così la censura. I censori erano due e almeno uno doveva essere plebeo.
I Galli
I Galli, un popolo nomade che dalla Francia è sceso nel Nord Italia, arrivano fino alle porte di Roma. La città viene devastata dagli invasori, comandati dal potente Brenno. Solo la rocca fortificata del Campidoglio rimane intatta. I Romani offrono una montagna d’oro in cambio della libertà dell’Urbe. Brenno accetta e si ritira, liberando Roma, che viene subito ricostruita. Come sarebbe la vita oggi se i Galli, e non i Romani, avessero conquistato il mondo?
I Sanniti
Roma si rivolge anche a sud, verso la zona chiamata Sannio, nell’area dell’attuale Campania. I Sanniti sono molto potenti e inizialmente prevalgono. Roma, però, riesce strategicamente a isolarli alleandosi con tutte le popolazioni attorno al Sannio. Finalmente, nel 295 a.C., li sconfigge.
Ecco dov’era il Sannio: http://www.sanniti.info/smterr.html
Il sud Italia
Roma stringe alleanze e controlla molte città del sud Italia. Solo una di queste si oppone alla sua avanzata. È Taranto, una potente città mercantile, che impedisce alle navi romane di passare per le sue acque e blocca quindi i commerci della Repubblica con l’Oriente.
Ovviamente i Romani attaccano. Pirro, re dell’Epiro, interviene come alleato in difesa di Taranto. Con i suoi elefanti, Pirro sconfigge Roma. Anche se buona parte dell’esercito di Pirro è stato distrutto, il re dell’Epiro si esalta e si dichiara “re di Sicilia”. È un passo falso perché i potenti Cartaginesi, popolazione del nord Africa che vive di commerci marittimi, non vogliono che Pirro controlli il Mediterraneo. Per questo motivo aiutano Roma a contrastare il nemico comune e Pirro viene sconfitto nel 272 a.C. In italiano, ancora oggi definiamo “vittoria di Pirro” una vittoria momentanea che, però, ha un costo eccessivo e porta a una sconfitta finale.
La posizione dell’Epiro era questa:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Regno_d%27Epiro#/media/File%3APyrrhic_War_Italy_en.svg
A questo punto, Roma controlla il territorio italiano dall’odierna Toscana alla Sicilia. È una potenza in continua espansione. Ma alcuni alleati possono rivelarsi terribili nemici…
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