L’Impero d’Oriente sopravvive per altri mille anni (395 d.C.- 1453 d.C.)
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I veri eredi di Roma
Il destino della parte orientale dell’impero è molto diverso dalle sorti dell’Impero d’Occidente. L’impero Bizantino, o Impero d’Oriente, sopravvive fino al 1453 d.C. e si sente l’erede indiscusso della Roma classica.
I suoi abitanti si riferiscono all’imperatore come “Cesare”, alla capitale Costantinopoli come “Roma” o “Nuova Roma” e definiscono se stessi “Romani”. Persino i nemici ottomani, a metà del 1400, chiamano Rum (Romani) gli abitanti di Costantinopoli. I Bizantini però, a differenza dei loro antenati della penisola italica, parlano greco e sono per la maggior parte di religione ortodossa.
Anche i re d’Occidente nei cosiddetti regni romano-germanici (vedi episodio 29) considerano se stessi i discendenti di Cesare e Augusto e i veri eredi del grande Impero Romano.
Nel corso dei secoli si consolida nei loro regni l’uso del latino e la religione cristiana, che ha il proprio centro a Roma, l’antica capitale.
I problemi dell’Impero d’Oriente
L’Impero d’Oriente, si è visto nei precedenti episodi, interviene in Occidente supportando ora gli uni ora gli altri popoli germanici, riconoscendone o ostacolandone i capi nelle complesse e continue lotte per il potere.
L’imperatore di Costantinopoli non può mobilitare il proprio esercito direttamente nella zona occidentale perché i suoi militari sono costantemente impegnati sul fronte orientale. Nella zona dell’Iran c’è l’impero persiano, un nemico pericolosissimo e bellicoso, dalle steppe asiatiche arrivano ondate di popolazioni nomadi, come gli Unni, che minacciano di fare razzie, e inoltre l’Egitto, uno dei territori più ricchi dell’Impero d’Oriente, cerca di ottenere l’indipendenza da Costantinopoli ed è dilaniato da scontri religiosi.
L’Egitto
Dopo la fase di splendore e di massima espansione al tempo dell’imperatore Giustiniano nel VI secolo, l’Impero d’Oriente inizia gradualmente a perdere potere e territori. I vecchi nemici non sono stati sconfitti e l’Egitto viene conquistato dai Persiani (616 d.C.), e poi definitivamente occupato dagli arabi (641 d.C.) durante la loro espansione nel nord Africa.
La crociata contro Costantinopoli
Più avanti, genovesi e veneziani fanno grande concorrenza con le loro navi mercantili ai commercianti bizantini, e la Chiesa Cattolica istiga i sovrani occidentali contro il patriarca di Costantinopoli.
Sebbene i cattolici pensino che i veri infedeli siano gli Arabi e gli Ottomani, guardano anche ai Bizantini come un popolo effeminato e pigro di miscredenti. Per questo, nel 1204 d.C., i crociati e i veneziani, spinti dal papa, attaccano Costantinopoli. È la prima volta nella storia dell’Impero d’Oriente che dei nemici riescono a fare breccia nelle gigantesche mura della città. I difensori della cristianità devastano la capitale durante tre giorni stuprando, derubando, ammazzando buona parte della popolazione e vendendo come schiavi ai Turchi i pochi che si salvano.
Nel 2001, con un lieve ritardo, papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa al patriarca di Costantinopoli per le atrocità commesse dai crociati.
Gli Ottomani
Facciamo un altro salto temporale e arriviamo nel 1453. Il giovane sultano Maometto II ha solo ventuno anni quando intraprende un’impresa considerata impossibile: espugnare la città di Costantinopoli.
L’antica capitale ha una doppia cerchia di mura da cui è protetta. Costantinopoli è ormai uno dei pochi territori che restano nelle mani dell’Imperatore d’Oriente poiché l’Impero Bizantino ha ricevuto un duro colpo con la crociata del 1204 d.C. e ha perso moltissimi possedimenti.
Maometto II dispiega tutte le sue forze navali e di terra, tra cui le sue feroci guardie personali, i giannizzeri, e utilizza settanta coppie di buoi per trascinare davanti alle mura di Costantinopoli un cannone di dimensioni impressionanti.
Ma Costantino XI Paleologo, l’imperatore bizantino, rifiuta di arrendersi. Questa volta i veneziani, i genovesi e il papa si schierano con i Bizantini e mandano uomini e navi in soccorso di Costantino. Si rendono conto infatti che, se l’antica capitale cade, gli Ottomani muoveranno contro l’Europa. Ma gli aiuti da Occidente e il valore dimostrato in battaglia dall’imperatore stesso, non sono sufficienti a salvare la città. Costantino viene ucciso insieme alla sua gente, dopo una strenua resistenza.
Maometto, a cavallo, facendosi largo tra i cumuli di cadaveri, entra nel palazzo dell’imperatore e decide che Costantinopoli sarà la capitale del suo impero. I passi di Maometto che risuonano nei corridoi del palazzo, sanciscono la fine di un’idea: quella di Impero Romano.
Se vuoi conoscere meglio i protagonisti della storia dai un’occhiata qui:
Maometto II: http://www.treccani.it/enciclopedia/maometto-ii-detto-il-conquistatore_%28Dizionario-di-Storia%29/
Costantino Paleologo: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Costantino_XI_Paleologo
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