L’imperatore Pio e i suoi figli adottivi ( 138 d.C. – 169 d.C.)
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Antonino Pio
Poco prima di morire, Adriano sceglie e adotta come proprio successore Antonino. Si tratta di un ricco esponente della classe senatoria, di origine gallica. Egli continua l’operato di Adriano: esalta la religione romana e il mos maiorum (i costumi della tradizione), e mostra grande tolleranza con i cristiani. Promuove riforme a favore degli schiavi e degli orfani, e costruisce un nuovo confine in Britannia, chiamato il Vallo di Antonino, più avanti di quello di Adriano. Inoltre, mantiene buoni rapporti con i senatori che gli attribuiscono il soprannome di Pius. Pius è un aggettivo ricco e complesso, non ha un unico corrispondente nella lingua italiana. Significa “rispettoso nei confronti dei valori morali, degli dei, della famiglia”. È un aggettivo che, per esempio, i Romani usano per definire Enea.
Antonino muore a settantacinque anni, dopo trent’anni di principato. Come i suoi predecessori, ha adottato un uomo nobile e adatto al governo, anzi due. È la prima volta nella storia di Roma che ci sono due imperatori al potere.
La diarchia (cioè, il “governo di due”)
Entrambi adottati da Antonino, Lucio Vero e Marco Aurelio sono come il giorno e la notte.
Lucio Vero è appassionato di lotta, guerra, caccia e giochi dei gladiatori. Ama i banchetti, i festini e la compagnia di donne e attori.
Marco Aurelio è famoso per essere uno dei più importanti filosofi stoici di tutti tempi.
Compatibilmente con la vita da imperatore (!), vive dunque secondo i principi dello stoicismo, evitando gli eccessi. Si dimostra sobrio, moderato, affabile con tutti e detesta la violenza. Ciò nonostante, durante il suo impero, Roma sarà impegnata in diciassette guerre.
Marco Aurelio ha dieci anni più del suo collega e fratello adottivo e, di fatto, è l’imperatore principale. Lucio Vero accetta la sua posizione subordinata e coopera in modo eccellente con Marco Aurelio. I due hanno piena fiducia l’uno nell’altro e Marco fa sposare sua figlia Lucilla, di quasi quindici anni, con Lucio.
I due imperatori non governano in un momento facile per Roma: a seguito dell’esondazione del Tevere, la città è in preda alla carestia. Inoltre i Parti attaccano le province orientali dell’impero. Allora Marco mette Lucio a capo dell’esercito e lo manda in Oriente mentre lui stesso rimane a gestire la capitale.
Lucio sceglie degli abili comandanti che portano avanti con grande successo la campagna contro i Parti e li respingono. Egli ottiene grandi vittorie dalla sua lussuosa villa privata in compagnia delle molte amanti: non compare mai sul campo di battaglia. Ma l’esercito romano vince, e questo è ciò che conta…
Durante la campagna in Oriente, però, tra i militari romani si diffonde il vaiolo. Con il rientro in patria, i militari contagiano la popolazione di Roma, e la terribile epidemia, conosciuta come “peste antonina”, fa strage di romani.
Poco dopo, forse a causa del vaiolo, anche Lucio Vero muore e Marco Aurelio rimane l’unico imperatore.
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