Inizia il principato adottivo (96 d.C.- 138 d.C.)
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La scelta e adozione del nuovo princeps tra persone esterne alla famiglia dell’imperatore, è una misura utile a garantire la selezione di un personaggio davvero meritevole. Si cerca di scegliere l’optimus princeps, capace di amministrare un impero complesso come quello romano.
Nerva
Marco Cocceio Nerva, un anziano e rispettabile senatore, viene scelto dai suoi colleghi dopo la congiura contro Domiziano. Nerva è chiaramente molto popolare presso il senato ma non è appoggiato dall’esercito né dai pretoriani. Cresce la tensione e, per evitare la guerra civile, Nerva decide di adottare un grande generale e senatore: Traiano. Il vecchio Nerva inizia subito una riforma agricola per evitare che a Roma vi siano carestie, ma muore dopo soli due anni di governo.
Traiano
Il nuovo imperatore appartiene alla famiglia degli Ulpii, originari del centro Italia ma insediati nella provincia di Hispania da generazioni. Suo padre è stato un grande generale di Vespasiano, e Traiano stesso è un formidabile militare a cui l’imperatore Domiziano ha concesso, anni prima, la carica di console.
Al momento della sua adozione da parte di Nerva, Traiano è amministratore imperiale della Germania Superiore e non torna a Roma per la cerimonia. Non torna nemmeno alla morte di Nerva, nel 98 d.C., ma solo l’anno successivo. Il suo ingresso nella capitale è modesto, evita trionfi sfarzosi. Il nuovo princeps ha un modo di fare sobrio ed è incredibilmente abile nella gestione dello stato.
Concede a molti senatori l’amministrazione delle province ma, al contempo, istituisce un tribunale specifico per i reati di cattiva gestione dei territori. Dichiara fin da subito di aver preso il potere per volere del senato e fa rientrare in città i senatori esiliati al tempo di Domiziano. Nei confronti del senato si propone come un primus inter pares (il primo fra un gruppo di eguali).
Concede poi incarichi di prestigio ai cavalieri e aiuta i piccoli proprietari terrieri che rischiano di fallire a causa dei latifondisti.
Riorganizza e velocizza la burocrazia e proibisce i processi senza prove di colpevolezza.
Inoltre istituisce tre nuove province in oriente, Armenia, Mesopotamia e Siria, e conquista la Dacia, ovvero la Romania. Quest’ultima sua grande impresa è raffigurata sulla gigantesca Colonna Traiana. Nel 117 d.C. Traiano muore, affidando il potere ad Adriano, il figlio di suo cugino.
Se vuoi approfondire: https://youtu.be/btbCkJR0hpQ
http://www.treccani.it/enciclopedia/marco-ulpio-traiano/
Adriano
Adriano rimane orfano molto presto e viene adottato dal suo prozio Traiano, il quale non ha figli.
Quando prende il potere, si dimostra spietato con i suoi oppositori ma tollerante e benevolente tanto con il senato e l’esercito quanto con gli schiavi e i cristiani. Si pronuncia contro le persecuzioni ingiustificate e alleggerisce le pene per gli schiavi che si ribellano contro i propri padroni.
Sotto la guida di Adriano, Roma vive un’epoca di rinascita culturale. Adriano è un grande appassionato di cultura greca ed è fortemente interessato alla situazione delle province. Per questo intraprende una serie di lunghi viaggi e le visita di persona, analizzandone da vicino la situazione. Inoltre interrompe l’espansione per rafforzare i confini dell’impero, soprattutto sul Danubio e in Britannia dove costruisce il famoso Vallo di Adriano, una fortificazione in pietra tra i territori conquistati e la Caledonia.
Per ulteriori dettagli sul Vallo di Adriano: https://youtu.be/m9Mm2jlbdMo
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