La dinastia Flavia (68 d.C.- 96 d.C.)
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Vespasiano
Il 68 d.C. è conosciuto come “l’anno dei quattro imperatori” poiché Galba mantiene il potere con difficoltà per pochi mesi, fino a quando il suo alleato Otone viene acclamato imperatore dai pretoriani (se non ricordate chi siano i pretoriani, date una sbirciata all’episodio 12). Anche Vitellio, comandante delle legioni sul Reno, viene acclamato imperatore dai suoi soldati, sconfigge Otone e prende il potere. Ma (la dinamica non cambia) ecco che le legioni d’Egitto e di Giudea, e un gran numero di re delle province orientali, acclamano imperatore il comandante Vespasiano. I nuovi scontri fra i due rivali portano alla vittoria di Vespasiano e alla morte di Vitellio. Roma ha finalmente un nuovo imperatore, il quarto di quell’anno, che regnerà per una decade riportando la stabilità.
In questo primo secolo dopo Cristo cresce enormemente l’importanza delle province. Non solo gli eserciti provinciali scelgono i nuovi imperatori, ma i nobili provinciali entrano a fare parte dell’assemblea più importante e legata alla tradizione di Roma: il senato.
Vespasiano è un uomo nuovo, ciò significa che la sua famiglia (i Flavi) non appartiene all’antica nobiltà. Inoltre è la prima volta che un imperatore viene nominato fuori dalla capitale. Come appena detto, le province hanno acquistato un ruolo centrale nella storia di Roma. Vespasiano ha sessant’anni quando il senato e il popolo, attraverso la lex de imperio Vespasiani, gli concedono l’autorizzazione a compiere qualsiasi atto nell’interesse dello stato. Il princeps è un buon amministratore e dà il via alla costruzione di molte opere pubbliche, tra cui l’anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo (vedi episodio 15). Manda suo figlio Tito a espugnare Gerusalemme, e vince i barbari sul Reno, sul Danubio e in Britannia.
Se vuoi saperne di più sulla dinastia Flavia, dai un’occhiata qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Dinastia_flavia
Tito
Tito, il figlio di Vespasiano, prende il potere alla morte del padre nel 79 d.C., l’anno dell’eruzione del Vesuvio. Destina fondi per le popolazioni in difficoltà a seguito della catastrofe, ha ottimi rapporti con il senato ed è famoso per la sua abilità in battaglia. Ma, dopo soli due anni di governo, muore di malattia lasciando il potere al fratello Domiziano.
Domiziano
Il nuovo imperatore, così come suo fratello e suo padre, è un abile condottiero. Sconfigge i Catti, una pericolosa popolazione germanica, e fa costruire il limen germanicus, ovvero il confine a difesa delle invasione dei barbari provenienti da nord. Al contrario di suo fratello, però, non ha un buon rapporto con il senato e fa mettere a morte un enorme numero di oppositori politici. Inoltre la sua idea di imperatore è molto (troppo!) simile a quella di un monarca assoluto orientale: si fa chiamare dominus et deus, signore e dio. Dopo quattordici anni dalla sua nomina, una congiura di senatori lo elimina. Il senato ne decreta la damnatio memoriae (se non ricordate cosa sia, vedi l’episodio 9) e sceglie il nuovo Cesare. È un momento di cambio epocale: si stabilisce che il successore dell’imperatore, da questo momento in avanti, deve essere scelto per il merito personale tra i membri del senato e adottato dall’imperatore in carica. In questo modo si pone fine alle dinastie imperiali. Questa è l’epoca del principato adottivo, che dura fino a quando un celebre imperatore decide di tornare alla vecchia maniera di tramandare il potere…
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