La dinastia Giulio-Claudia dopo Augusto (14 d.C.- 68 d.C.)
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Questa dinastia di imperatori discende da Giulio Cesare, per adozione di Augusto. Inoltre, da Tiberio in avanti, appartiene alla gens Claudia, di origine etrusca. Gli esponenti della gens Claudia ottengono alte cariche politiche a Roma e molti di loro godono di grande prestigio.
Tiberio
Il piccolo Tiberio ha solo nove anni quando il suo vecchio padre muore. Suo padre aveva combattuto al fianco di Antonio e, dopo la sconfitta e un periodo in esilio, aveva concesso la propria moglie Livia Drusilla in sposa all’imperatore Augusto. Così ne aveva riconquistato il favore. Livia era andata a vivere con l’imperatore mentre il figlioletto Tiberio era rimasto con il padre. Con la morte di questo, però, Augusto adotta il ragazzino e gli affida molto presto incarichi militari e amministrativi importanti.
Tiberio è abile a cavallo e ha sempre un atteggiamento riservato. Non ha grandi possibilità di ereditare il potere finché i due eredi designati da Augusto muoiono in circostanze misteriose. Augusto nomina allora Tiberio, che ha ormai 56 anni, come suo successore.
Da imperatore, Tiberio non ottiene il favore dell’opinione pubblica perché, preferendo consolidare i confini, non prosegue l’espansione dell’impero e non ha dunque da proporre al popolo nessuna sensazionale vittoria. Inoltre proibisce gli spettacoli sfarzosi (e assai cari!) che entusiasmano i Romani. È un amministratore attento e moderato. Negli ultimi anni si ritira nella sua lussuosa villa di Capri, lasciando Roma nelle mani di Seiano, il prefetto del pretorio (vedi episodio 12). Seiano vuole ottenere il potere a ogni costo e quindi seduce la moglie di Druso, figlio di Tiberio ed erede designato. Seiano fa avvelenare Druso e, a questo punto, il vecchio Tiberio scatena una violenta repressione contro Seiano e i suoi alleati, ed è costretto a cercare un nuovo erede.
Per la biografia di Tiberio clicca qui: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tiberio
Per quella di Seiano invece: http://www.treccani.it/enciclopedia/lucio-elio-seiano/
Caligola
Gaio Cesare è da tutti conosciuto con il diminutivo “Caligola” (dalle caligae, i sandali dei legionari) perché, fin da piccolo, accompagna suo padre sui campi di battaglia. È figlio di Germanico, il cui zio e padre adottivo è Tiberio. Germanico è un comandante leggendario e amatissimo dai suoi uomini: è molto diverso da suo zio Tiberio, che a tutti sembra freddo e calcolatore. Germanico muore prematuramente, forse di malattia, ma il popolo è convinto che sia stato lo stesso Tiberio a farlo avvelenare. Suo figlio Caligola viene a sua volta adottato da Tiberio e viene fatto portare a Capri, dove vive in una prigione d’oro. Tiberio ha fatto spedire sua madre in esilio ed eliminare i suoi fratelli e, forse, ha anche fatto uccidere suo padre. Ma Caligola mantiene il sangue freddo e convive per anni con lo zio, finché questo, vecchio e malato, si trova sul letto di morte.
Il popolo e l’esercito acclamano nuovo imperatore Caligola ma (colpo di scena!) il vecchio Tiberio si riprende. Si dice che, allora, fu proprio Caligola a soffocarlo nella notte, per prendere finalmente il potere.
Caligola è figlio di Germanico e ha il favore del popolo. Perdona i condannati, inaugura edifici pubblici e dà spettacoli costosissimi: la plebe lo adora ma, in meno di un anno, svuota le casse dello stato. Improvvisamente il princeps si ammala e, con la miracolosa guarigione, vi è un importante cambiamento nel suo comportamento. Alcuni parlano di follia e di evidenti segni di squilibrio mentale. Si comporta come un re orientale, vuole che gli si baci la mano e ci si prostri ai suoi piedi, si veste come Apollo e Giove oppure da donna. Pare inoltre che avesse relazioni sessuali con le sue tre sorelle. Per umiliare la classe degli optimates decide inoltre di nominare console il suo cavallo e invita importanti magistrati e senatori a palazzo per portarsi a letto le loro mogli. Continua a celebrare feste e giochi gratuiti per la plebe, ma alza le tasse per poterli pagare e ciò gli fa perdere consensi. Massacra senza pietà i suoi sostenitori fino a che, nel quarto anno del suo impero, viene ucciso da una congiura del suo prefetto del pretorio e di un gruppo di senatori.
Un po’ di gossip e curiosità su Caligola: https://www.undergod.net/curiosita-su-caligola-stranezze-follie-dellimperatore-romano/
Claudio
Nessuno ha mai prestato grande attenzione a Claudio, il fratello del grande Germanico. È un uomo debole di salute e certo inadatto a governare. Tuttalpiù gli si concede la carica di console durante un paio di mesi, insieme all’imperatore, suo nipote Caligola. In realtà la debolezza di Claudio è la sua forza: non sembra una minaccia e quindi né Tiberio né Caligola lo hanno fatto eliminare durante le numerose purghe di nemici e traditori.
Ora Claudio ha cinquant’anni e i pretoriani e i senatori che hanno ucciso Caligola hanno fretta di trovare un nuovo membro della famiglia Giulio-Claudia per rimpiazzarlo. Claudio sembra un personaggio insulso e un facile burattino. E invece no: appena prende il potere, il nuovo princeps si dimostra un grande amministratore, esperto di diritto e abile in economia che riesce a fare fronte alla bancarotta causata da suo nipote. È rispettoso con il senato e ne ottiene l’appoggio. Claudio, però, è sfortunato con le donne: la sua seconda moglie, Agrippina, è assai spietata e fa di tutto perché Lucio Domizio Enobarbo, il figlio che ha avuto dal precedente marito, venga adottato da Claudio e divenga il favorito nella successione. Claudio muore dopo aver mangiato dei funghi velenosi, probabilmente servitigli su ordine di Agrippina.
Ecco un breve e interessante video su Raiplay a proposito di Claudio: https://www.raiplay.it/video/2019/11/cultura—passato-e-presente-limperatore-claudio-con-il-prof-umberto-roberto-fdb40d03-33c1-4e97-9c89-b6ae37611659.html
Nerone
Lucio Domizio Enobarbo, meglio conosciuto come Nerone, prende il potere a soli diciassette anni. È molto giovane e viene aiutato dal maestro e filosofo Seneca, e dal prefetto del pretorio Afranio Burro. Anche Nerone ha un rapporto complicato con le donne: fa uccidere sua madre Agrippina su istigazione di sua moglie (la quale, evidentemente, non aveva un buon rapporto con la suocera). Nerone perde definitivamente il consenso popolare quando, nel 64 d.C., viene accusato di aver dato fuoco alla città di Roma (ci occuperemo meglio di questo evento nei prossimi episodi). Nerone sembra fuori controllo e l’aristocratico Calpurnio Pisone organizza una grande congiura a cui prendono parte anche molti intellettuali. L’imperatore li scopre e massacra i congiurati. Intanto, nella provincia di Gallia, scoppia una ribellione capeggiata da Sulpicio Galba, uno degli uomini più fedeli a Tiberio, Caligola e Claudio, che arriva con le sue legioni fino a Roma. Nerone è senza scampo. Perciò, decide di farsi uccidere da un suo liberto. Siamo nel 68 d.C., che si rivela un anno turbolento e instabile per Roma…
Alla prossima puntata!
Ecco un utile spezzone di documentario dedicato al personaggio di Nerone: https://youtu.be/I6YukVDbfa4
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