L’ascesa di Cesare
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Cesare
Caio Giulio Cesare appartiene a una famiglia patrizia della gens Iulia (da cui il suo nomen, Iulius). Essa discendeva da Iulo, il figlio di Enea (vedi episodio 1) che era, a sua volta, figlio della dea Venere. Dunque Cesare vanta antenati divini. Caio Mario ha sposato sua zia, perciò Cesare sta con i populares, sebbene appartenga a una antica famiglia patrizia. Durante la dittatura di Silla, si allontana infatti da Roma perché ha paura di finire nelle liste di proscrizione. Quando Silla si ritira a vita privata e Roma torna a essere una repubblica, Cesare diventa tribuno militare e ricopre vari incarichi pubblici. Non ha ancora il potere sufficiente per diventare console ma ha carisma e ambizione. E così, per ottenere ciò che vuole, fa avvicinare due personaggi estremamente potenti: Pompeo e Crasso.
Per una biografia dettagliata di Cesare:
http://www.treccani.it/enciclopedia/gaio-giulio-cesare_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
Marco Licinio Crasso
Appartiene alla classe dei cavalieri ed è l’uomo più ricco di Roma. Al tempo delle liste di proscrizione di Silla, Crasso ha infatti eliminato un gran numero di populares ottenendo i loro beni. È anche un buon condottiero. Insieme a Cesare seda la rivolta degli schiavi di Roma, capeggiata dal famoso Spartaco. Pompeo, però, si prende tutto il merito di questa impresa.
Per ulteriori informazioni su Crasso:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Marco_Licinio_Crasso
Gneo Pompeo Magno
Appartenente alla fazione degli optimates, Pompeo è stato luogotenente di Silla. Inoltre sconfigge il ribelle re del Ponto, seda la rivolta nella provincia di Spagna, decima i pirati del Mediterraneo e stermina gli ultimi schiavi seguaci di Spartaco. A Roma è una celebrità, è supportato dai suoi legionari ed è benvoluto dalla classe senatoria.
Se vuoi saperne di più su Pompeo:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gneo_Pompeo_Magno
Il Triumvirato
Cesare ottiene che i due si mettano d’accordo e diventino entrambi consoli nel 70 a.C. Essi eliminano molte delle riforme e dei provvedimenti di Silla e lo stesso farà Cesare che, supportato a sua volta dai due uomini più potenti dell’Urbe, ottiene incarichi pubblici sempre più importanti a Roma e nelle province. Cesare è un politico e oratore brillante, da giovane ha lavorato come avvocato. Sa conquistarsi il favore del popolo di Roma, dei provinciali, a cui riduce le tasse, e delle legioni che guida alla vittoria in Lusitania, oggi Portogallo. Cesare, Pompeo e Crasso formano un’alleanza che gli storici definiscono “Triumvirato”, perché il potere è nelle mani di tre vires. Vires significa uomini nel senso di cittadini dotati di diritti politici, che prendono parte alla guerra e seguono un preciso codice morale. Per sancire l’alleanza, Pompeo sposa la giovanissima Giulia, figlia di Cesare.
Nel 59 a.C., Cesare ottiene finalmente la carica di console, grazie alla propria fama, al denaro di Crasso con cui compra voti e all’appoggio in senato del genero Pompeo. In cambio, Cesare assegna vasti territori ai veterani di Pompeo e riduce le percentuali da pagare allo stato per Crasso e per i cavalieri che riscuotono le tasse nelle province.
Cesare in Gallia, Germania e Britannia
L’anno dopo, Cesare ottiene il proconsolato (vedi episodio 9) in Gallia, l’attuale Francia. Avete presente Asterix e Obelix? I disegnatori francesi Uderzo e Goscinny hanno inventato, negli anni Novanta, un popolare fumetto i cui protagonisti sono due Galli, Asterix e Obelix, che sconfiggono i Romani guidati da Cesare, il cattivo della storia. Pura fantasia! Infatti Cesare sottomette la Gallia piuttosto in fretta e la usa come punto di partenza per affrontare i Belgi, i Britanni e le popolazioni germaniche che cercano di penetrare nella Gallia stessa. I Belgi vengono presto sottomessi. Le numerose vittorie contro le tribù germaniche e le tribù britanniche non sono invece definitive. In entrambi i casi si tratta di nemici che conoscono molto bene il territorio in cui si combatte, sono esperti nell’arte della guerra e, su di loro, i legionari romani conoscono storie orribili e cruente (ne hanno spesso un certo timore). Perciò Cesare lascia degli avamposti in Britannia e stabilisce il dominio di Roma fino al Reno in Germania: non si addentra in nessuno dei due territori.
L’assedio di Alesia
Prima che Cesare possa rientrare in Italia, la Gallia fa un ultimo tentativo di rivolta: per la prima volta le numerose tribù combattono unite, organizzate e coordinate sotto il comando di un unico capo: Vercingetorige. Egli resiste nella città di Alesia, che Cesare assedia. In pochi giorni i legionari costruiscono un muro tutto intorno alla città e un altro muro per proteggersi dagli attacchi esterni dei Galli che arriveranno ad aiutare Vercingetorige. In venti giorni i legionari costruiscono due muri di più di venti chilometri ciascuno, con torri, accampamenti, magazzini per il grano… Insomma, un’opera impressionante! Intanto i Galli assediati, che non possono ricevere aiuto da fuori, sono rimasti senza cibo. Decidono allora di mandare fuori dalla città donne, vecchi e bambini, sperando che Cesare abbia pietà. Invece, il condottiero romano li lascia a morire di fame nella zona recintata. Poco dopo, però, arrivano altre popolazioni galliche a soccorrere Vercingetorige. Ora i Romani sono schiacciati in un anello tra i Galli della città di Alesia, che lottano con disperazione, e i Galli che portano rinforzi esterni. Cesare, al comando delle sue legioni e grazie alla sua opera di ingegneria militare, respinge il nuovo attacco e costringe Vercingetorige ad arrendersi.
La Gallia è ufficialmente provincia romana nel 49 a.C. A questo punto, Cesare si dirige verso Roma con l’esercito…
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