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Il Rinascimento, Episodio 28. Gioacchino Murat e il Regno di Napoli (1808-1815)

Listen to this text as you read:

L’imperatore Napoleone Bonaparte conquista buona parte dell’Europa continentale. Poi la divide in Regni, che affida ai suoi fratelli o ai suoi uomini più fidati. Tra questi uomini di fiducia c’è Gioacchino Murat, il quale governa il Regno di Napoli.

L’onore e le donne

Murat appartiene a una famiglia francese di commercianti che, per lui, speravano in una carriera ecclesiastica. Ma Gioacchino è un ribelle e non ne vuole proprio sapere. Anzi, sulla sua sciabola fa incidere le parole “L’onore e le donne”. Chiaro, no? Modestia e castità non gli interessano.

Entra nell’esercito, poi sostiene i giacobini durante la rivoluzione e, infine, incontra Napoleone. Diviene uno dei suoi uomini di fiducia e ne sposa la sorella Carolina Bonaparte. Murat è un uomo d’istinto, fa le cose “di pancia” e, soprattutto in battaglia, corre molti rischi uscendo dagli schemi. A Napoleone piace e, quindi, nel 1808, lo nomina Re di Napoli.

Il Re di Napoli e il tradimento

Murat è piuttosto innovatore e libertino, del resto, in gioventù ha vissuto la Rivoluzione Francese e quindi, nel suo nuovo Regno nel sud Italia lascia da parte la Chiesa e gli ecclesiastici, introduce il divorzio e l’adozione, apre accademie e centri culturali. Egli ha molti sostenitori italiani, ma anche un gruppo di oppositori che si riuniscono in un’associazione segreta: la Carboneria.

Murat ha un certo complesso di inferiorità rispetto al grande imperatore Bonaparte. Per questo, quando i nemici austriaci gli propongono un’alleanza contro il potentissimo cognato, egli accetta di tradirlo (1814).

La fine di Napoleone e la fine di Gioacchino

Intanto Bonaparte cade in disgrazia e finisce in esilio sull’isola d’Elba, poi scappa e torna in Francia. Visto che il cognato ha ripreso potere, Murat cerca di farsi perdonare. Poco dopo però, nel 1815, Gioacchino è catturato dai Borbone che vogliono riprendersi il sud della penisola. Viene mandato davanti al plotone d’esecuzione. Essendo molto vanitoso, dice: “Salvate il mio viso, puntate al cuore. Fuoco!” E viene fucilato.

Finisce con lui il Decennio Francese: nel sud Italia prende potere Ferdinando di Borbone, il quale riunisce di nuovo sotto un’unica corona la Sicilia e la parte meridionale della penisola.

Un brevissimo video sulle vicende di Gioacchino Murat:
https://www.youtube.com/watch?v=vWBrDrmbKag

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