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A metà del 1700 Genova è indebitata fino al collo con il re di Francia e, quindi, nel 1768 cede al sovrano francese un’isola che le appartiene: la Corsica. In quest’isola, solo un anno dopo (1769), nasce Napoleone Buonaparte. I Buonaparte sono una famiglia nobile, non particolarmente ricca ma piuttosto prestigiosa e, perciò, il padre manda Napoleone a studiare in Francia.
I bulli a scuola prendono in giro il piccolo Napoleone, per il suo nome e il suo accento italiano. E, forse per questo, da adulto cambierà il proprio cognome in Bonaparte (più facilmente pronunciabile per i Francesi). A sedici anni entra nella Scuola Regia Militare di Parigi e, così, comincia la sua carriera.
In amore è un po’ sfortunato e ha la sua prima relazione con una prostituta. In compenso, nell’esercito gli va piuttosto bene, è abbastanza spietato e ogni tanto dà prova di crudeltà sterminando civili.
Intanto, nel 1793, la popolazione còrsa si ribella ai Francesi mentre i Buonaparte si schierano con Parigi: accusati di tradimento dai compatrioti, sono costretti a scappare in Francia dove Napoleone ha l’occasione di farsi conoscere da politici e alti carichi dell’esercito per la sua ambizione e le sue abilità militari. Il teatro in cui il giovane generale diventa protagonista è proprio la nostra penisola italiana.
Le Repubbliche Sorelle
Nel 1796, fra Liguria e Piemonte, Napoleone è a capo di pochi soldati francesi che sconfiggono le truppe dei Savoia e arrivano fino a Milano. Napoleone non studia molta teoria militare e non fa grandi piani strategici prima delle battaglie. La sua tattica consiste nel vedere come vanno le cose e agire di conseguenza: osserva, interpreta rapidamente, poi prende decisioni.
Le sue intuizioni geniali in battaglia gli permettono di occupare Milano e sconfiggere anche gli Asburgo d’Austria. Napoleone, che qualche anno prima è stato sostenitore della Rivoluzione Francese, fonda nei territori conquistati nel nord e centro Italia le cosiddette “Repubbliche Sorelle” della Repubblica Francese: la Repubblica Romana, quella Ligure, quella Anconitana e quella Partenopea, oltre che la Repubblica Cisalpina (Lombardia ed Emilia Romagna attuali).
La bandiera tricolore
È proprio il Parlamento della Repubblica Cisalpina che sceglie come simbolo la bandiera rossa, bianca e verde, che è ancora oggi la bandiera italiana. Il rosso e il bianco sono i colori di Milano, mentre il verde è il colore delle uniformi della Guardia Civica Milanese. In quel momento la bandiera non è più simbolo militare: diventa il simbolo dell’unità del popolo.
Napoleone va avanti
L’avanzata di Napoleone, che sottomette l’Emilia Romagna e arriva fino ad Ancona, nel centro Italia, continua verso est. Qui occupa e conquista la Repubblica di Venezia, che era rimasta in piedi e immune alle invasioni per più di mille anni. Gli Asburgo hanno paura, perché ora Bonaparte è alle porte dell’Austria, e quindi propongono un trattato: la Francia ottiene i Paesi Bassi e, in cambio, consegna la Repubblica di Venezia agli Austriaci (1797).
Primo Console a vita
A questo punto Napoleone è famosissimo, acclamatissimo ma anche considerato pericolosissimo dai difensori della Repubblica Francese. Viene quindi mandato lontano, in Egitto e in Oriente, contro i Turchi. Ma le cose non vanno troppo bene in Francia e nemmeno in Italia dove, senza il mitico generale, le truppe francesi vengono bastonate più volte. Perciò Napoleone ripassa in Italia, risolve la situazione occupando di nuovo Milano e, dopo le gloriose vittorie, rientra a Parigi. I difensori della Repubblica tremano.
Nel 1799 si fa nominare Primo Console e poi indice un plebiscito che chiede al popolo: “Volete che Napoleone sia Primo Console a vita?” Ovviamente la maggior parte dei voti risulta positiva, dato che molti degli uomini in età di voto sono parte dell’esercito e fedelissimi al generale.
Poi, nel 1804, Napoleone fà il passo definitivo autoincoronandosi Imperatore di Francia.
Guai a chi la tocca!
Ma rivolgiamo di nuovo la nostra attenzione verso il territorio italiano. Ebbene: nel 1802 Napoleone viene proclamato Presidente della Repubblica Italiana e, tre anni dopo, riprende Venezia agli Asburgo e la annette al territorio italiano. Nello stesso 1805, viene incoronato Re d’Italia nel Duomo di Milano. Qui, mentre prende la corona, Bonaparte dice: “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!”
Ecco un video che riassume le imprese di Napoleone in Italia:
https://www.youtube.com/watch?v=KFx8V7AlItY
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