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Lo scarso interesse dei Savoia
Vittorio Amedeo riceve l’isola di Sardegna in una sorta di scambio imposto dagli Asburgo che gli sottraggono la Sicilia. Certo la Sicilia era più ricca, ma la Sardegna è più vicina al Piemonte e i nobili sardi sono meno potenti e organizzati di quelli siciliani. In altre parole, la Sardegna è più facile da controllare e questo costituisce un vantaggio per i Savoia.
Vittorio Amedeo teme che anche la Sardegna gli venga sottratta e, quindi, non ci impiega troppe risorse né energie. A dire la verità, né lui né i suoi successori mettono piede sull’isola, fino al 1799. Mandano invece, per amministrarla, dei viceré i quali hanno parecchi problemi nella gestione del territorio, pieno di briganti.
Nel Regno di Sardegna, perdipiù si parla il sardo, che è una complicata lingua per certi aspetti simili al latino e che, ancora oggi, è considerata indipendente dall’italiano. Il popolo e i nobili sardi, poi, non sempre sono disposti a collaborare con i nuovi dominatori.
L’avvicinamento
I rapporti tra l’isola e il Ducato di Savoia si stringono quando alcune famiglie sarde importanti, poco a poco, cominciano a mandare i propri figli a studiare alla Reale Accademia di Torino e, parallelamente, alcuni nobili piemontesi si trasferiscono in Sardegna.
Progressivamente, i Savoia invitano i più illustri nobili sardi alla corte di Torino. Ma la vera unione fra Piemonte e Sardegna si ha per cause di forza maggiore solo alla fine del secolo.
La fuga di Carlo Emanuele IV
Alla fine del 1700, il Piemonte è gestito da Carlo Emanuele IV di Savoia, un omino debole, malaticcio, rachitico e ultracattolico. In questa fase i Savoia sono molto uniti ai reali di Francia, tanto che Carlo Emanuele ha sposato la sorella del re francese Luigi XVI. Ma questo non è affatto un bel momento per il monarca francese, che viene ghigliottinato insieme a sua moglie Maria Antonietta dagli esponenti della Rivoluzione Francese nel 1793.
La Francia è nel caos e il Piemonte resta a guardare senza poter fare nulla.
Dopo la movimentata epoca dei lumi e dei Sans-culottes, i Francesi trovano un nuovo leader in Napoleone che immediatamente comincia la sua espansione verso la penisola italiana.
Arrivano i Francesi
Il primo territorio in cui mettono piede i francesi è, ovviamente, il Piemonte dei Savoia. È a questo punto, nel 1799, che Carlo Emanuele e la sua corte scappano in Sardegna e si stabiliscono per diversi mesi a Cagliari. Quando finalmente i Russi liberano Torino, Carlo Emanuele può tornare ma sua moglie muore (1802) ed egli non ne vuole sapere più nulla del potere: lascia titolo e ricchezze al fratello e si fa frate, terminando i suoi giorni in un monastero gesuita.
Un riassunto della storia del Re di Sardegna Carlo Emanuele:
https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-emanuele-iv-di-savoia-re-di-sardegna_%28Enciclopedia-Italiana%29/
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