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Come abbiamo visto alla fine dello scorso capitolo, la casata regnante austriaca degli Asburgo, insieme all’Inghilterra, alle Fiandre e ai Savoia, ha vinto la guerra.
Sono gli Asburgo a ottenere la maggior parte dei territori spagnoli nella penisola italiana: il Ducato di Milano, il Regno di Napoli e quello di Sardegna. Ma la loro presenza nel meridione dura poco.
Il terzo figlio del re di Spagna
Il re di Spagna Filippo V di Borbone, che ha combattuto nella Guerra di Successione Spagnola (vedi capitolo anteriore), rimane vedovo con due figli nel 1714 e si risposa con Elisabetta Farnese, l’ultima discendente della potente famiglia Farnese che governa il Ducato di Parma e Piacenza. Elisabetta è anche imparentata con la famiglia Medici, il cui ultimo rappresentante è Gian Gastone, dichiaratamente omosessuale che non è mai stato con una donna in vita sua e quindi non ha eredi.
Elisabetta, invece, partorisce presto un bambino: è Carlo, il terzogenito del re di Spagna. Il terzo figlio del re ha davvero poche speranze di salire al trono e, quindi, Elisabetta lascia al figlio le terre che lei stessa ha ereditato: Parma e Piacenza e la Toscana.
Carlo diventa, così, la chiave per i Borbone spagnoli per riprendersi i territori persi in Italia. Il giovane Carlo, nel 1731, viene ospitato da Gian Gastone de’ Medici a Firenze. Così i Borbone rientrano ufficialmente nella penisola.
Carlo il cacciatore
Carlo è un ragazzo esile e non molto alto, con i capelli neri e un naso enorme. È appassionatissimo di caccia, tanto che, quando piove e si annoia in casa, spara agli arazzi che ha nei corridoi di palazzo. Non è il tipico “principino” e la severa e un po’ antiquata educazione spagnola non ha avuto effetto su di lui. Diciamo che è abituato più alla pratica che alla teoria, che è un grande osservatore ma ama fare di testa sua e, con i nobili che invita a pranzo, parla solo dei suoi cani e delle sue battute di caccia.
Alla conquista delle Due Sicilie
Nel 1734 Carlo lascia la Toscana e scende verso Napoli con il suo esercito, per affrontare gli Austriaci. In poco tempo il Borbone occupa sia il Regno di Napoli che quello di Sicilia: viene perciò incoronato Re delle Due Sicilie anche se, con il trattato di pace del 1738, gli Asburgo riescono a ottenere che la sconfitta sembri uno scambio.
Infatti, si dice nel trattato di pace, che Carlo ha ottenuto il Regno delle Due Sicilie (Napoli e la Sicilia) cedendo agli Asburgo i suoi territori italiani, la Toscana e il Ducato di Parma e Piacenza. Per Carlo, ad ogni modo, è uno scambio estremamente vantaggioso sia per la vastità dei nuovi territori che per la loro ricchezza.
Le riforme di Carlo e la sua Napoli
Insediatosi a Napoli, Carlo riforma la legislatura, la forma di tassazione e l’organizzazione statale e burocratica, in modo da rendersi indipendente dal controllo della Spagna e divenire egli stesso il centro del potere. Combatte i pirati che, a quel tempo, sono una vera piaga per i commerci marittimi di Napoli, fa costruire ospedali e ospizi per i poveri ma anche il famoso Teatro di San Bartolomeo perché i nobili possano godersi l’opera come nelle grandi capitali europee.
Affronta senza paura la Chiesa che vuole introdurre la Santa Inquisizione a Napoli contro il volere dei Napoletani. Il re entra nella Basilica del Carmine e tocca l’altare con la punta della spada, dicendo: “Giuro che l’Inquisizione non verrà mai istituita nel mio regno!”
E poi Carlo, per non farsi mancare nulla, fa costruire la meravigliosa Reggia di Caserta, che assomiglia un po’ alla gloriosa Versailles del suo prozio Luigi XIV il Re Sole. Caserta è una location perfetta: vicino a Napoli ma abbastanza lontana dal mare, è protetta da eventuali attacchi navali. In più, ci sono dei fitti boschi in cui il re può andare a caccia.
La corona di Spagna
Nel 1759 succede una cosa del tutto inaspettata: Carlo viene nominato Re di Spagna dal suo fratellastro Ferdinando, che deve abbandonare il trono perché ha seri problemi mentali, e muore poco dopo. Anche il fratellastro maggiore era morto, parecchi anni prima, e nessuno dei due aveva avuto figli. Quindi la corona passa a Carlo.
Tra la commozione generale dei Napoletani, il re sale su una nave e parte per la Spagna, affidando il Regno delle due Sicilie al suo terzo figlio Ferdinando. Di nuovo il terzo figlio! Per coincidenza, il primo figlio di Carlo ha, anche lui, come lo zio, problemi mentali, mentre il secondogenito è l’erede al trono di Spagna e, quindi, torna a Madrid con il padre. Mentre tutta la sua famiglia parte per la Spagna, il piccolo Ferdinando, terzogenito di Carlo, rimane a Napoli insieme a un gruppo di consiglieri che lo aiuteranno a governare fino a quando compirà sedici anni.
Di seguito un breve video su Carlo III di Borbone e le sue riforme nel Regno di Napoli: https://www.youtube.com/watch?v=P-PxGHjAEsk
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