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Nel Rinascimento vengono fatte moltissime rappresentazioni di danze macabre, in pittura e poesia. La danza macabra è una situazione ironica e inquietante in cui la Morte invita a ballare uomini e donne, giovani, vecchi e bambini di tutte le classi sociali. La danza con la Morte rappresenta la fine della vita, che arriva per tutti, senza logica e senza distinzioni.
La percezione della morte
Perché le danze macabre sono così popolari nel Rinascimento? Secondo il pensiero umanista, l’uomo è un essere naturale e il Dio cristiano non è rilevante: non c’è, come nel Medioevo cristiano, l’idea che la vita continui in Paradiso. E perciò la società rinascimentale ha paura della morte.
I rinascimentali, spesso, reagiscono alla paura di morire invitando a godersi la vita, come facevano gli antichi: “Carpe Diem!”
Ma… come trovare la felicità e il proprio posto nell’universo? Usando la magia, la cabala, gli oroscopi e l’alchimia, ovviamente! Il Rinascimento è, dunque, anche un’epoca di grandissima superstizione, di maghi, streghe e ciarlatani.
La stregoneria
Durante il Rinascimento, spesso il papa e la Chiesa cattolica intervengono contro le streghe mandando degli inquisitori, cioè degli investigatori che fanno processi (più o meno legali) e spesso mettono a morte le donne indagate.
Nelle superstiziose comunità del 1400, soprattutto in campagna, si crede infatti che alcune donne siano devote a Satana e che rovinino i raccolti, uccidano i bambini, eccetera eccetera.
Non esiste uno stereotipo: la strega può essere una donna bella, esile, bionda e affascinante o una vecchia decrepita, orribile e spaventosa. Nel 1400 e nel 1500 vengono anche scritti dei trattati per descrivere le streghe e poterle identificare facilmente.
C’è un rituale, però, a cui tutte le vere streghe partecipano. È il Sabba, una festa che si tiene in un bosco, una radura o vicino a un precipizio, e funziona più o meno così: le donne devote a Satana si coprono di olii e grasso ottenuto da animali e bambini morti, per volare veloci sulle proprie scope o per essere più aerodinamiche mentre cavalcano su un mostruoso animale che le porta alla festa.
Arrivate a destinazione, vedono il Diavolo che è un gigantesco mezzo uomo e mezzo caprone seduto su un trono di ebano. Per prima cosa Satana dà un bacio osceno (sulla bocca o sui genitali) alle invitate. Poi si ammazzano i bambini non battezzati e si fa un banchetto con i loro corpi, dopo la digestione si organizza una bella orgia con canti e balli bacchici.
Le guerre e l’instabilità politica
Spesso si ricorda il Rinascimento come un’epoca splendida e felice. In realtà, la situazione politica nella penisola italica è continuamente complicata da scontri interni e guerre. Per tutta la prima metà del 1400, i signori italiani sono in conflitto tra loro. Vi è poi un periodo di pace di quarant’anni (1454-1494) in cui la stabilità e l’equilibrio sono mantenuti da Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze. Ma nel 1492 Lorenzo muore e due anni dopo iniziano le “Guerre d’Italia”: nel corso del 1500 gli invasori francesi, spagnoli e austriaci attaccheranno la penisola.
Ora finalmente siamo pronti per conoscere i grandi uomini che hanno fatto il Rinascimento in ambito politico, artistico e culturale!
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