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“Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla.” Queste sono probabilmente le ultime parole di Giordano Bruno. Subito dopo gli inquisitori gli impediscono di parlare ulteriormente mettendogli la mordacchia, un orribile strumento di tortura che blocca la lingua e la bocca di chi lo porta.
Campo dei Fiori
Giorni dopo, il 17 febbraio del 1600, Bruno viene portato in Piazza Campo dei Fiori a Roma e bruciato vivo sul rogo. La sua statua, ancora oggi, è nel luogo in cui è stato bruciato.
Ora che conosciamo la sua tragica fine, cerchiamo di capire chi è Giordano Bruno e perché la Santa Inquisizione lo elimina.
Viaggi e scomuniche
Giordano Bruno nasce nel Regno di Napoli dominato dagli Spagnoli a metà del 1500. Studia sin da giovanissimo l’arte della memoria e la filosofia, e diventa frate domenicano non per vocazione, ma per potersi dedicare agli studi. Bruno sopporta a fatica i suoi confratelli, che considera dei sodomiti e degli ignoranti, e studia di nascosto i libri (proibitissimi in Italia!) dei promotori della riforma protestante.
Egli è un pensatore sottile e piuttosto sfacciato, e dichiara pubblicamente che il dogma della Trinità è una cavolata. A Roma, durante una rissa, ammazza un altro frate e abbandona per un po’ il saio. La Chiesa comincia a perseguitarlo per le sue idee poco ortodosse e lui scappa e viaggia per l’Italia e la Francia, in cerca di lavoro come insegnante. Si iscrive all’Università di Padova dove, però, definisce “ignorante e incapace” uno dei professori, si fa altri nemici e riceve una nuova scomunica.
Ma continua a viaggiare e, essendo un genio, ottiene varie cattedre universitarie, persino il prestigioso titolo di “lettore del re di Francia”. Arriva anche a Oxford ma, appena spiega che la Terra gira intorno al sole (e non viceversa!) viene cacciato via. Va quindi a Wittenberg, la città in cui Lutero aveva iniziato la riforma protestante, e insegna per un paio d’anni all’università. Poi viaggia verso Praga e Zurigo. Bruno è davvero un “uomo universale”, molti dei suoi alunni nelle diverse università lo adorano, ma le autorità nei vari paesi non sono sempre entusiaste di ospitarlo e, infatti, colleziona scomuniche (presso cattolici, protestanti e dai calvinisti) finché decide di tornare in Italia.
Strano, perché l’ha sempre considerata un territorio infestato dai bigotti cattolici e dalle loro idee retrograde! In effetti, avrebbe fatto meglio a non tornare: viene prima imprigionato e interrogato dall’Inquisizione Veneziana e poi da quella Romana e… già conosciamo la fine che fa.
La filosofia di Bruno
Giordano Bruno è un frate domenicano e quindi è membro della Chiesa Cattolica, ma viene messo al rogo per le sue idee, troppo innovative e critiche, che spaventano il Papa e le gerarchie ecclesiastiche. Ora vi chiederete: quali sono queste teorie?
Innanzitutto, secondo Bruno, l’universo è infinito, in esso ci sono infiniti mondi e il nostro è solo uno che, peraltro, gira intorno al sole. Completamente agli antipodi, la Chiesa Cattolica aveva sempre difeso la teoria cosmologica di Aristotele, secondo cui la Terra è il centro di un universo finito.
Bruno sostiene poi che l’uomo deve essere creativo, operoso e indipendente e che le religioni, al contrario, lo rendono passivo, rassegnato e incapace di pensare con la propria testa. Come se non bastasse, Bruno afferma che la Chiesa dovrebbe avere solo un ruolo spirituale e non un potere politico: il Papa non è un monarca e non deve comportarsi come tale.
Ecco il trailer del film, di qualche anno fa, “Giordano Bruno”:
https://www.youtube.com/watch?v=rURpfbTvo8A
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