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Nello scorso capitolo abbiamo detto che metà delle navi della Lega Santa, nella Battaglia di Lepanto, sono Veneziane. Non c’è da stupirsi: nel 1500 e nel 1600 Venezia non è una piccola repubblica, bensì un impero. Esso è diviso amministrativamente in tre parti.
Città, “Stato da Tera” e “Stato da Mar”
La prima è la “Serenissima” città di Venezia, gestita dal “Serenissimo” Doge e dalle assemblee della nobiltà.
La seconda è lo “Stato da Tera” che, in dialetto veneto, indica i territori sulla terra, cioè sulla penisola italiana (oggi Veneto, Friuli e parte della Lombardia orientale).
Infine, vi è lo “Stato da Mar”, la zona del mare, e cioè tutte le colonie sulle coste del Mediterraneo orientale che la Repubblica di Venezia aveva conquistato nei secoli precedenti: le coste della Dalmazia, dell’Albania, il Peloponneso, Creta, Cipro, il nord della penisola Anatolica e lo stretto dei Dardanelli. Esse sono amministrate da un Balivo o un Console, che ha sede a Costantinopoli e potere su tutti i cittadini veneziani delle colonie.
La città
La città di Venezia è amministrata dal “Serenissimo Doge” che, in dialetto veneto, significa Duca. Ma, a differenza di Milano, Venezia non è un ducato perché questo Doge è una figura certamente prestigiosa, che rappresenta Venezia all’estero e ne guida la flotta militare ma che ha, di fatto, poco potere politico. Tuttavia il prestigio è importante, anche più dei soldi: la carica comporta molte spese e, assai spesso, l’elezione a Doge rappresenta la rovina economica per la famiglia dell’eletto.
Se il Doge è più che altro un simbolo e ha poco potere in patria, chi governa veramente in città? A governare Venezia sono le ricche famiglie di nobili che gestiscono i commerci e la costruzione di navi. I nobili non vogliono assolutamente che il Doge diventi un sovrano e prenda troppo potere, e fanno di tutto per impedirlo: impongono leggi che proibiscono al Doge di sposare principesse straniere, di passare la carica a suo figlio per via ereditaria e di appropriarsi dei bottini di guerra.
Inoltre il Serenissimo è costantemente sorvegliato da un consiglio e, nelle assemblee, il suo voto vale per uno, come quello degli altri partecipanti.
Inoltre, quando un Doge muore, gli si fa un funerale in cui la bara viene più volte alzata e abbassata, come a dire che il morto si inchina davanti alla città di Venezia perché ne è stato un umile servitore.
L’elezione più complicata della storia
Per evitare corruzione e favoritismi, l’elezione a Doge avviene con un sistema complicatissimo: un bambino scelto a caso tra la folla, estrae a sorte tra i nobili più illustri veneziani, i 30 partecipanti a una prima assemblea. Di questi, a sorte, ne vengono estratti 9 che, a loro volta, eleggono 40 rappresentanti. Di questi 40, ne vengono estratti a sorte 12 che eleggono 25 membri. Di questi ne vengono estratti a sorte 9 che eleggono 45 consiglieri che votano 11 rappresentanti, i quali nominano 41 consiglieri che (finalmente!) votano il Doge. Tutti questi passaggi non impediscono, comunque, che vi siano corruzione e imbrogli.
Lo Stato da Mar e i Turchi
Venezia è un impero commerciale e non territoriale. In altre parole, ai Veneziani non importa granché di conquistare vaste porzioni di terra. Quello che vogliono è, invece, il potere marittimo e privilegi commerciali. Perciò quando, nel corso del 1300 e del 1400 Venezia conquista dei territori, il governo ne concede la gestione a potenti famiglie veneziane e vuole, in cambio, privilegi e donativi in denaro, porti sicuri per le proprie galee e un miglior controllo delle rotte commerciali.
Questo sistema funziona alla grande fino al 1600, quando Venezia inizia a perdere i propri porti ed empori sulle coste del Mediterraneo orientale dove i Turchi si stanno velocemente espandendo. Dopo la caduta di Costantinopoli (1453), gli Ottomani avevano iniziato a muoversi nel Mediterraneo scatenando il terrore del mondo cristiano. Già nel 1400, quindi, i Turchi davano battaglia a Venezia.
Gli Ottomani, che all’inizio prendono solo batoste, nel corso dei secoli perfezionano le tecniche di costruzione di navi e, con una lunga serie di guerre, occupano lo Stato da Mar veneziano. Esso, alla metà del 1700, è ridotto alle coste della Dalmazia e dell’Albania.
Ecco una divertente spiegazione di come venivano eletti i Dogi di Venezia:
https://www.youtube.com/watch?v=dDJmXZop7FE
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