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Se sei un fan dei dolci probabilmente sai che i biscotti soffici e friabili che si usano per il tiramisù si chiamano “savoiardi”. Essi sono stati inventati dal cuoco personale della famiglia Savoia che, alla fine del Medioevo e all’inizio del Rinascimento, governa una regione francese al confine con l’Italia, chiamata anche questa “Savoia” (che fantasia!)
Il Piemonte conteso
Quando però la Francia diventa una monarchia unitaria e compatta, ai Savoia sembra più conveniente e più facile conquistare territori nella penisola italiana, che è disorganizzata e senza un potere centrale. E così, nel corso del XV secolo, i Savoia occupano i territori dei duchi di Monferrato e di Salluzzo che, fino a quel momento, sono stati i più potenti signori del Piemonte.
Ma essendo un territorio di confine, il ducato dei Savoia viene continuamente attraversato e devastato dagli invasori francesi durante le Guerre d’Italia. E i re di Francia sono sempre in agguato, aspettano il momento buono per occuparlo. Alla minaccia esterna si aggiungono i problemi interni alla famiglia: per tutto il 1400, si alternano una serie di duchi giovanissimi, praticamente bambini, che muoiono quasi tutti prematuramente, e una sequela di personaggi che non hanno nessuna abilità politica.
Insomma, quando il nuovo erede del ducato Emanuele Filiberto I prende il potere nel 1553, il Ducato Sabaudo (cioè dei Savoia) è sull’orlo della crisi. Per fortuna, lui non è come gli altri.
I Savoia si sono da poco imparentati con l’imperatore Carlo (una bella mossa!) e quindi il giovane Emanuele Filiberto fa la gavetta militare nell’esercito dell’imperatore. Il ragazzo ha un dono per la guerra, ha grande intuizione, è rapido e preciso. Il figlio dell’imperatore Carlo, che è re di Spagna, attribuisce a Emanuele Filiberto il comando supremo dell’esercito spagnolo nelle Fiandre e il Savoia annienta l’esercito nemico francese (1557).
Emanuele Filiberto
Alla pace del 1559 tra Francia e Spagna, Emanuele Filiberto dichiara che sarà neutrale se ci saranno nuovi scontri fra le due potenze mentre, segretamente, firma un’alleanza con la Spagna. Poi, però, sposa Margherita, la figlia del re di Francia. Il ritorno in Piemonte del Savoia e della sua nuova moglie non è cosa facile: i soldati francesi e spagnoli occupano molte delle città e gli impediscono di rientrare per lungo tempo, finché la regina di Francia Caterina de’ Medici richiama i soldati in patria. Prima di andarsene, come d’abitudine, i militari francesi devastano il Piemonte e rubano tutto quello che possono.
Nel 1563 finalmente Emanuele Filiberto sposta la propria capitale da Chambéry a Torino, usa come lingua ufficiale l’italiano volgare, fa costruire il Palazzo Reale e celebra il grande evento con la prima cioccolata calda della storia.
La famiglia di Emanuele Filiberto ha fatto strada nel corso dei secoli. Infatti, all’epoca delle due guerre mondiali (più precisamente dal 1900 al 1946) il re d’Italia Vittorio Emanuele III era proprio un Savoia.
Ecco l’ultimo erede di casa Savoia (che è un personaggio televisivo):
https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Filiberto_di_Savoia_(1972)
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