Read about Dante at Wikipedia | ‘Inferno’ in Italian (with maps!) | English translation
Inferno – Canto IX
I personaggi
Dante: ha sempre avuto fiducia in Virgilio, lo rispetta moltissimo. Ma Virgilio sta avendo qualche difficoltà a gestire l’ingresso nella città di Dite, e Dante ha paura.
L’anima di Virgilio: fino all’ottavo canto Virgilio non ha esitato. Al contrario! È sempre stato sicuro di se e, quando Dante faceva qualche domanda fuori posto o un po’ sciocca, Virgilio rispondeva con fare da maestro, a volte saccente e severo. Ora, invece, è in difficoltà e si giustifica con Dante per il suo insuccesso.
Il messaggero divino: di lui non si sa nulla. Aiuta Dante e Virgilio a proseguire, aprendo loro la porta della città di Dite.
Le Furie: tre orribili sorelle che nella mitologia greca sono le dee della vendetta. Hanno corpo di donna e, al posto dei capelli, un nido di serpenti. Nella scena rappresentata da Dante, sono dei mostri infernali. Lanciano urla strazianti e piangono dilaniandosi il petto (atteggiamento tipico delle lamentatrici, le donne che, nel passato, accompagnavano i funerali nell’area mediterranea).
Medusa: mostruosa donna della mitologia greca che sapeva pietrificare con lo sguardo. Chiunque la guardasse negli occhi diventava una statua.
La storia
Virgilio, per la prima volta dall’inizio del viaggio, sta esitando e non sa bene cosa dire. Dante impallidisce. Ha paura e vuole essere rassicurato: Virgilio sa quello che sta facendo? Sarà già stato così in basso nell’Inferno?
Per non mostrare poca fiducia ne offendere il maestro, Dante resta sul vago, chiedendo: “Qualcuno, dal Limbo (la zona a cui è destinato Virgilio) è mai sceso fino a questo punto dell’Inferno?” Virgilio risponde di essere già stato in tutte le zone dell’Inferno, nel passato, e si giustifica: è sempre difficile entrare nella città di Dite a causa dei diavoli…
Dante viene distratto da orribili grida. Le Furie urlano e piangono appollaiate su una torre. Vogliono pietrificare Dante con lo sguardo di Medusa, perciò Virgilio gli copre gli occhi con le proprie mani. Scampato pericolo!
I due poeti vedono arrivare un misterioso inviato di Dio che cammina, senza bagnarsi i piedi, sulle acque luride della palude degli iracondi. Con il suo bastone dà un colpetto alle grandi porte della città di Dite, poi grida quattro insulti ai diavoli che si erano chiusi dentro. Questi spariscono e, subito, l’inviato divino riparte senza fare caso ai due poeti. “Si vede che ha qualche impegno urgente!” pensa Dante.
Lui e Virgilio possono finalmente oltrepassare le mura. Il sesto cerchio (zona) infernale si presenta come un gigantesco cimitero. Ma le tombe sono aperte e, da esse, escono fuoco, fiamme e terribili lamenti!
Testi e analisi
Extract one
Le Furie, come le lamentatrici:
(original Italian, lines 49-51, see link above)
Con l’unghie si fendea ciascuna il petto;
battiensi a palme e gridavan sì alto,
ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto.
(Interpretation in modern Italian)
Ciascuna si dilaniava il petto con le unghie; si battevano con i palmi delle mani e gridavano così forte, che io mi strinsi al poeta (Virgilio) per timore.
(Longfellow’s English translation)
Each one her breast was rending with her nails;
They beat them with their palms, and cried so loud,
That I for dread pressed close unto the Poet.
Extract two
(original Italian, lines 76- 81, see link above)
L’arrivo del messaggero divino fa scappare le anime degli iracondi, che stanno nella palude:
Come le rane innanzi a la nimica
biscia per l’acqua si dileguan tutte,
fin ch’a la terra ciascuna s’abbica,
vid’io più di mille anime distrutte
fuggir così dinanzi ad un ch’al passo
passava Stige con le piante asciutte.
(Interpretation in modern Italian)
Come le rane davanti alla loro nemica, la biscia, scappano tutte in acqua, finché ciascuna si appiattisce (abbicca) sul fondale (la terra del fiume),
vidi più di mille anime distrutte fuggire davanti ad uno (il messaggero divino) che attraversava lo Stige ( il fiume della palude) con le piante dei piedi asciutti.
(Longfellow’s English translation)
Even as the frogs before the hostile serpent
Across the water scatter all abroad,
Until each one is huddled in the earth.
More than a thousand ruined souls I saw,
Thus fleeing from before one who on foot
Was passing o’er the Styx with soles unwet.
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