Read about Dante at Wikipedia | ‘Inferno’ in Italian (with maps!) | English translation
Inferno – Canto XXXIII
I personaggi
Dante: il protagonista.
L’anima di Virgilio: guida e punto di riferimento di Dante.
Conte Ugolino della Gherardesca: importante podestà ghibellino di Pisa. Per salvare i propri possedimenti (ma anche la propria città), si alleò con i partiti guelfi di Pisa e Firenze. Dunque, nell’Inferno, sta nella zona dei traditori della patria.
Arcivescovo Ruggieri: arcivescovo di Pisa e avversario politico del Conte della Gherardesca. Ruggieri catturò Ugolino con l’inganno, invitandolo a tornare a Pisa dopo l’esilio. Dunque lo fece imprigionare insieme ai suoi figli nella Torre della Muda. L’arcivescovo sta fra i traditori degli ospiti e, siccome ha condannato i quattro figli innocenti di Ugolino, ha una pena aggiuntiva: il suo cranio viene sbranato dall’anima di Ugolino che, come un cane, vi affonda le zanne.
La storia
Ci troviamo ancora nella ghiaccia del Cocito. In questo luogo, Dante assiste ad un macabro atto di cannibalismo: Ugolino sta mangiando il cranio dell’ Arcivescovo Ruggeri. Appena Dante gli chiede di raccontare la sua storia, Ugolino solleva la bocca dal feroce pasto, se la pulisce con i capelli dell’arcivescovo, e inizia: “Siccome sei toscano, sai sicuramente chi sono e che sono stato imprigionato dall’arcivescovo, ma nessuno sa esattamente cosa è successo nella Torre della Muda, la ‘torre della fame’. Io ed i miei figli eravamo prigionieri da molti giorni ma, un dì, nell’ora in cui di solito ci portavano il cibo, sentii che stavano inchiodando la porta della torre: eravamo murati dentro! Rimasi pietrificato. Mio figlio Anselmuccio mi chiese: ‘Perché hai quel volto preoccupato, padre?’ Ma io non risposi e rimasi in silenzio anche nei giorni successivi. Per la rabbia mi mordevo le mani e i miei figli, pensando che lo facessi per fame, mi offrirono i loro corpi: ‘Mangiaci, padre, così non soffrirai la fame’. Mi tranquillizzai, per non rattristarli. Al quarto giorno Gaddo mi si gettò ai piedi e, morendo, mi chiese: ‘Padre mio, perché non mi aiuti?’ Tra il quinto e il sesto giorno morirono anche gli altri tre mentre io, che ero divenuto cieco, camminavo nella cella sui loro corpi, chiamandoli per nome. Poi, il digiuno superò il dolore”. (Con quest’ultima frase, probabilmente, Ugolino vuol dire che mangiò, per fame, i cadaveri dei figli).
Terminato il racconto, Ugolino torna ad affondare i denti nel cranio dell’arcivescovo.
Testi e analisi
Extract one
La morte dei figli e la fine di Ugolino:
(original Italian, lines 67–75, see link above)
Poscia che fummo al quarto dì venuti,
Gaddo mi si gittò disteso a’ piedi,
dicendo: “Padre mio, ché non m’aiuti?”
Quivi morì; e come tu mi vedi,
vid’io cascar li tre ad uno ad uno
tra ’l quinto dì e ’l sesto; ond’io mi diedi,
già cieco, a brancolar sovra ciascuno,
e due dì li chiamai, poi che fur morti.
Poscia, più che ‘l dolor, poté ‘l digiuno”.
(interpretation in modern Italian)
Giunti al quarto giorno,
Gaddo mi si gettò ai piedi, sdraiato
dicendo: “Padre mio, perché non mi aiuti?”
Qui morì e, così come tu mi vedi,
io vidi cadere gli (altri) tre (figli) uno ad uno
tra il quinto e il sesto giorno; e così mi diedi
a brancolare, ormai cieco, sopra i loro corpi
e lo chiamai per due giorni dopo che furono morti.
Poi, più che il dolore, ebbe potere il digiuno”.
(Longfellow’s English translation)
When we had come unto the fourth day, Gaddo
Threw himself down outstretched before my feet,
Saying, ‘My father, why dost thou not help me?’
And there he died; and, as thou seest me,
I saw the three fall, one by one, between
The fifth day and the sixth; whence I betook
me,
Already blind, to groping over each,
And three days called them after they were dead;
Then hunger did what sorrow could not do.”
Extract two
Ugolino ha finito di raccontare la propria storia e torna ad azzannare il cranio del vescovo:
(original Italian, lines 76–78, see link above)
Quand’ebbe detto ciò, con li occhi torti
riprese ’l teschio misero co’ denti,
che furo a l’osso, come d’un can, forti.
(interpretation in modern Italian)
Quando ebbe detto ciò, con gli occhi riversi
riprese il povero teschio (dell’arcivescovo) con i denti,
che azzannarono l’osso, forti come i denti di un cane.
(Longfellow’s English translation)
When he had said this, with his eyes distorted,
The wretched skull resumed he with his teeth,
Which, as a dog’s, upon the bone were strong.
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