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Inferno – Canto XXVII
I personaggi
Dante: interpellato da Guido da Montefeltro sulla situazione della Romagna, la descrive come una terra bellicosa e occupata da tiranni. Dante proviene da una repubblica (Firenze) e perciò considera le varie signorie romagnole come tirannie.
L’anima di Virgilio: guida e maestro di Dante.
Guido da Montefeltro: signore del Montefeltro (antica regione tra Toscana, Emilia Romagna e Marche) fu un grande stratega militare e politico ghibellino. Grazie alle sue imprese militari, divenne capo dei ghibellini di tutta la Romagna. In quanto ghibellino, fu scomunicato dal papa Martino IV. Il nuovo papa, Bonifacio VIII, cancellò la scomunica e lo assolse dai peccati a cambio di preziosi consigli di strategia militare. Proprio a causa di questi consigli dati all’odioso Bonifacio VIII, secondo Dante, Guido si trova all’Inferno. Da vecchio, Guido, temendo di essere dannato per tutti i suoi peccati, si era infatti ritirato in convento ed era diventato frate francescano… si sarebbe anche salvato, se non fosse intervenuto Bonifacio!
Bonifacio VIII: papa odiatissimo da Dante che lo definisce “Il principe dei nuovi Farisei”. Bonifacio, nel 1300, non è ancora morto, quindi la sua anima non è ancora all’Inferno. Tuttavia egli vi viene citato più di una volta (canto XIX). In questo canto XXVII, egli è il malvagio che ha fatto dannare Guido.
La storia
Dopo la fiamma di Ulisse arriva un’altra lingua di fuoco, che contiene un personaggio storico contemporaneo di Dante. Si tratta di Guido da Montefeltro. L’anima si rivolge a Virgilio: “Mi andrebbe di trattenermi e parlare un po’ con voi, nonostante io arda”. In effetti sta bruciando nella lingua di fuoco, come Ulisse. Guido è stato un consigliere fraudolento e vuole raccontare la propria storia:
“Quando ormai ero stanco dei campi di battaglia, mi feci frate francescano. Ma, un giorno, papa Bonifacio VIII mi chiese di aiutarlo contro i suoi nemici politici. ‘Io posso aprire e chiudere le porte del paradiso’ mi disse. Se non lo avessi aiutato, mi avrebbe scomunicato di nuovo e sarei finito all’Inferno sicuramente: dovetti dargli dei consigli per sconfiggere con l’inganno i suoi avversari e, così, peccai ancora. Ne ero consapevole, quindi gli chiesi di assolvermi subito dal peccato di avergli dato consigli fraudolenti e lui accettò. Il giorno in cui morii, si presentarono alla mia anima San Francesco e un diavolo: entrambi volevano portarmi con sé, l’uno in Paradiso e l’altro all’Inferno. Ma il diavolo disse: ‘Guido ha ricevuto l’assoluzione nel momento stesso in cui commetteva il peccato, dunque l’assoluzione, per logica, non è valida! Infatti non si può peccare e pentirsi nello stesso momento! La sua anima verrà con me’. Fui dunque sbattuto nelle profondità dell’Inferno”.
Testi e analisi
Extract one
Guido afferma che le sue imprese non si basavano sulla forza (del leone) ma sull’astuzia (della volpe):
(original Italian, lines 73–75, see link above)
Mentre ch’io forma fui d’ossa e di polpe
che la madre mi diè, l’opere mie
non furon leonine, ma di volpe.
(interpretation in modern Italian)
Mentre ero fatto della carne e delle ossa
che mia madre mi diede (cioè: mentre ero vivo), le mie imprese
non furono da leone ma da volpe
(Longfellow’s English translation)
While I was still the form of bone and pulp
My mother gave to me, the deeds I did
Were not those of a lion, but a fox.
Extract two
Guido racconta che quando morì giunsero San Francesco e un diavolo:
(original Italian, lines 112 – 116, see link above)
Francesco venne poi, com’io fu’ morto,
per me; ma un d’i neri cherubini
li disse: “Non portar; non mi far torto.
Venir se ne dee giù tra ’ miei meschini
perché diede ’l consiglio frodolente
(interpretation in modern Italian)
Poi venne San Francesco, quando io morii,
a prendermi: ma uno dei cherubini neri (diavoli)
gli disse: “Non portarlo via, non farmi torto (ingiustizia).
Deve venire giù (all’Inferno) tra i miei infelici (dannati)
perché diede il consiglio ingannevole
(Longfellow’s English translation)
Francis came afterward, when I was dead,
For me; but one of the black Cherubim
Said to him: ‘Take him not; do me no wrong;
He must come down among my servitors,
Because he gave the fraudulent advice
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