Read about Dante at Wikipedia | ‘Inferno’ in Italian (with maps!) | English translation
Inferno – Canto XX
I personaggi
Dante: in questo canto prova pietà e piange per le anime disgraziate.
L’anima di Virgilio: talvolta duro e severo con Dante, gli dà però sempre molte spiegazioni e informazioni. Virgilio nacque a Mantova.
Tiresia: famoso indovino della mitologia greca, reso cieco da Era, la regina degli dei. Poiché Tiresia non poteva vedere, Zeus, impietosito, gli diede il dono di vedere il futuro
Manto: figlia di Tiresia. Secondo il mito, quando il padre morì, Manto girovagò fino ad arrivare nel nord Italia. Qui fondò la città di Mantova
La storia
Scesi nella quarta bolgia, Dante e Virgilio notano delle figure strane: sono delle anime, come al solito nude, che hanno la testa girata di 180 gradi. Esse piangono e le loro lacrime cadono direttamente nelle fessure del loro sedere. Davanti a questa immagine grottesca e ridicola, Dante prova pena e piange distogliendo lo sguardo.
Virgilio sentenzia duramente: “Che piangi a fare, Dante? È Dio che ha voluto umiliarli a questo modo, quindi è giusto che soffrano tale pena. Anzi, guardali bene! Essi sono stati maghi ed indovini”. Essi hanno truffato le altre persone dichiarando di conoscere il futuro, di saper vedere avanti nel tempo: per questo, nell’Inferno, sono condannati a guardare indietro.
Dante vuole sapere se, tra loro, ci sono personaggi famosi e Virgilio gli indica alcune anime: “Quello è Tiresia e quella è sua figlia Manto, fondatrice di Mantova, la mia città. E poi… guarda tutte quelle sciagurate che, invece di starsene a tessere al telaio, si son messe a fare le indovine!”
Questo è il primo luogo dell’Inferno in cui Dante ci fa immaginare una schiera di peccatrici.
Ai suoi tempi, del resto, l’Inquisizione processava e metteva al rogo moltissime donne considerate streghe.
Testi e analisi
Extract one
Dante si rivolge direttamente al lettore, per dirgli che si è commosso vedendo la condizione delle anime:
(original Italian, lines 19 – 24, see link above)
Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto
di tua lezione, or pensa per te stesso
com’io potea tener lo viso asciutto,
quando la nostra imagine di presso
vidi sì torta, che ’l pianto de li occhi
le natiche bagnava per lo fesso
(interpretation in modern Italian)
Che Dio ti lasci, o lettore, trarre la morale (il frutto)
della lezione, ora pensa
come avrei potuto non piangere (tenere il viso asciutto)
quando da vicino vidi l’aspetto umano (nostro)
così rovesciato che il pianto degli occhi (delle anime)
bagnava le loro natiche attraverso la fessura.
(Longfellow’s English translation)
As God may let thee, Reader, gather fruit
From this thy reading, think now for thyself
How I could ever keep my face unmoistened,
When our own image near me I beheld
Distorted so, the weeping of the eyes
Along the fissure bathed the hinder parts.
Extract two
Virgilio indica a Dante le donne che, invece di dedicarsi a tessere, facevano le indovine:
(original Italian, lines 121–123, see link above)
Vedi le triste che lasciaron l’ago,
la spuola e ’l fuso, e fecersi ’ndivine;
fecer malie con erbe e con imago.
(interpretation in modern Italian)
Vedi le sventurate che lasciarono l’ago,
la spola e il fuso e diventarono indovine;
fecero sortilegi con erbe ed immagini.
(Longfellow’s English translation)
Behold the wretched ones, who left the needle,
The spool and rock, and made them fortune-tellers;
They wrought their magic spells with herb and image.
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