Read about Dante at Wikipedia | ‘Inferno’ in Italian (with maps!) | English translation
Inferno – Canto XVI
I personaggi
Dante: il protagonista ha grande compassione di molte anime dell’Inferno, tanto più se si tratta di suoi compatrioti.
L’anima di Virgilio: spesso suggerisce a Dante con quali anime parlare.
I tre condottieri: Guido Guerra, Tegghiaio Aldovrandi e Iacopo Rusticucci vissero a metà del Duecento e ricoprirono importanti cariche politiche e militari in Toscana.
La storia
Dante e Virgilio sono ancora nei pressi del deserto su cui piove fuoco e avvertono un rimbombo sempre più forte, come il ronzio delle api nell’arnia: si stanno avvicinando ad una cascata.
Tre anime ustionate si avvicinano a Dante, e una gli dice: “Fermati, tu che sei vestito come uno della nostra dannata città”. I tre sono, in effetti, illustri condottieri che difesero Firenze a metà del 1200.
Siccome sono sodomiti, non possono stare fermi, pena l’immobilità assoluta sotto il fuoco per cento anni (Canto XV). Perciò corrono in cerchio, sul posto, girando la testa continuamente per poter dialogare con Dante.
Il poeta prova grande pena per loro, vorrebbe abbracciarli, ma non può avventurarsi sul terreno bollente, altrimenti morirebbe ustionato. Racconta loro della corruzione che sta devastando Firenze e questi ascoltano, annuendo tristi. “Ricordaci e parla di noi, quando tornerai nel mondo dei vivi” lo pregano. E proseguono la corsa eterna.
I due poeti si avvicinano alla cascata, il rumore dell’acqua è assordante.
A punto, l’autore Dante si rivolge direttamente al lettore: “Mentre ci trovavamo vicino alla cascata” dice “successe una cosa a tal punto incredibile che non vorrei nemmeno raccontarla, perché sembra una menzogna, una mia invenzione… Ma non lo è. Lo giuro sulle rime della Commedia! Ebbene: attraverso l’aria densa e scura arrivò, nuotando, un mostro impressionante…”
Testi e analisi
Extract one
Dante prova pena per la condizione delle tre anime:
(original Italian, lines 10 – 12, see link above)
Ahimè, che piaghe vidi ne’ lor membri,
ricenti e vecchie, da le fiamme incese!
Ancor men duol pur ch’i’ me ne rimembri
(interpretation in modern Italian)
Ahimè, che piaghe vidi nei loro corpi,
nuove e vecchie, provocate dalle fiamme!
Ancora mi dispiace (me ne duole) se solo (pur) me ne ricordo
(Longfellow’s English translation)
Ah me! what wounds I saw upon their limbs,
Recent and ancient by the flames burnt in!
It pains me still but to remember it.
Extract two
I tre condottieri fiorentini pregano Dante di ricordarli, e poi continuano la loro eterna corsa:
(original Italian, lines 82–87, see link above)
Però, se campi d’esti luoghi bui
e torni a riveder le belle stelle,
quando ti gioverà dicere “I’ fui”,
fa che di noi a la gente favelle”.
Indi rupper la rota, e a fuggirsi
ali sembiar le gambe loro isnelle
(interpretation in modern Italian)
Perciò, se esci vivo da questi luoghi bui (inferno)
e torni a vedere le belle stelle,
quando avrai voglia di dire “io fui” (quando avrai voglia di raccontare di essere stato nell’Inferno)
fai in modo di parlare di noi alla gente”.
Così interruppero la corsa in cerchio (la ruota) e, mentre fuggivano,
le loro gambe veloci sembravano ali.
(Longfellow’s English translation)
Therefore, if thou escape from these dark places,
And come to rebehold the beauteous stars,
When it shall pleasure thee to say, ‘I was,’
See that thou speak of us unto the people.”
Then they broke up the wheel, and in their flight
It seemed as if their agile legs were wings.
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