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Inferno – Canto VI
I personaggi
Dante: Dante è stato Priore della Repubblica di Firenze. E’ stato un uomo politico e apparteneva al partito moderato dei Guelfi Bianchi. Quando il partito estremista dei Guelfi Neri prende il potere a Firenze, Dante viene esiliato. Gli odiati Guelfi Neri, secondo Dante, finiranno tutti nelle profondità dell’Inferno…
L’anima di Virgilio: Dante lo chiama “Maestro” o “Duca” (in latino, Dux è il capo dell’esercito, il comandante). Virgilio, la guida di Dante, si dimostra un personaggio dinamico e impavido. Per fermare Cerbero, il gigantesco cane a tre teste, gli lancia in bocca della polvere.
Cerbero: mostruoso cane a tre teste che abbaia senza sosta. E’ uno dei guardiani dell’Inferno. Con i suoi versi stordisce le anime dei dannati e con le sue unghie le squarta.
Ciacco: uomo vissuto a Firenze, poco più anziano di Dante. “Ciacco” è forse un soprannome che significa “porco, maiale”. Infatti questo personaggio è dannato per il peccato di gola. Probabilmente era un parassita che prendeva parte alle tavolate dei ricchi facendo da giullare e cantastorie.
La storia
Dante si è ripreso dallo svenimento ma i suoi nervi sono di nuovo messi alla prova! Cerbero, lo spaventoso cane a tre teste, appena lo vede, corre verso di lui con le tre bocche spalancate. Virgilio, prontamente, afferra della polvere e gliela lancia in gola. Il cagnone rimane bloccato e i due poeti possono superarlo.
Dante e Virgilio entrano nel terzo cerchio, dove una pioggia incessante rende putrido il terreno. Sulla terra marcia e piena di pozze, stanno sdraiate le anime dei dannati, che cercano inutilmente di ripararsi dalla pioggia girandosi e rigirandosi. Ululano come cani, per la sofferenza. La terra è letteralmente ricoperta di anime e quindi Dante e Virgilio camminano sopra di esse. Una sola fra loro non è sdraiata, ma sta seduta a terra. Dante le si avvicina e chiede: “Chi sei? Che peccato hai commesso?” L’anima dell’uomo risponde, con fatica, di essere vissuto a Firenze all’epoca di Dante: si chiama Ciacco. Dante approfitta per chiedere a Ciacco: “Quale sarà il destino di Firenze? E che fine faranno i miei nemici (alcuni dei Guelfi Neri)?” Ciacco risponde che a Firenze ci saranno grandi scontri fra Guelfi Bianchi e Neri. Profetizza, poi, che i nemici di Dante finiranno nel profondo dell’Inferno.
Ciacco prega Dante di ricordarlo nel mondo dei vivi e anche di non farlo parlare più: lo sforzo per tirarsi su da terra, per i golosi, è grandissimo. Torna quindi a stendersi con le altre anime urlanti, sul sudicio suolo.
Testi e analisi
Extract one
La condizione dei golosi:
(original Italian, lines 20 – 22, see link above)
Urlar li fa la pioggia come cani;
de l’un de’ lati fanno a l’altro schermo;
volgonsi spesso i miseri profani.
(interpretation in modern Italian)
La pioggia fa urlare i golosi come cani, con un lato (del corpo) fanno schermo, riparano, l’altro lato; i poveri peccatori si rigirano spesso.
(Longfellow’s English translation)
Howl the rain maketh them like unto dogs;
One side they make a shelter for the other;
Oft turn themselves the wretched reprobates.
Extract two
L’aggressione di Cerbero e la reazione di Virgilio:
(original Italian, lines 22–27, see link above)
Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo,
le bocche aperse e mostrocci le sanne;
non avea membro che tenesse fermo.
E ’l duca mio distese le sue spanne,
prese la terra, e con piene le pugna
la gittò dentro a le bramose canne.
(interpretation in modern Italian)
Quando ci vide Cerbero, il grande mostro, aprì le bocche e ci mostrò le zanne; non c’era una parte del suo corpo che stesse ferma.
E la mia guida (Virgilio) aprì le mani, si riempì i pugni di terra e la gettò dentro alle gole affamate (bramose).
(Longfellow’s English translation)
When Cerberus perceived us, the great worm!
His mouths he opened, and displayed his tusks;
Not a limb had he that was motionless.
And my Conductor, with his spans extended,
Took of the earth, and with his fists well filled,
He threw it into those rapacious gullets.
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