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Il rapimento di Aldo Moro
Perché Aldo Moro?
Per colpire lo Stato, nel 1978, le Brigate Rosse decidono di rapire uno dei politici della Democrazia Cristiana, il partito che da anni governa il paese. Per settimane i brigatisti studiano i movimenti e le vite dei politici della DC e arrivano alla conclusione che quello più facile da rapire è Aldo Moro (che abbiamo già incontrato nel capitolo 14). Moro, in quei giorni, ha raggiunto un accordo con il Partito Comunista Italiano (PCI), ma le BR considerano il PCI incapace di cambiare il sistema in quanto sono disposte a negoziare con i borghesi. E anche il PCI ha preso subito le distanze dalle BR, sebbene entrambi usino la bandiera rossa con la falce e il martello.
La cattura
Le BR organizzano un agguato al parlamentare democristiano e la mattina del 16 marzo, una macchina guidata da un brigatista si ferma davanti all’auto che porta Moro da casa al lavoro al Parlamento. Dietro alla macchina di Moro ce n’è un’altra con la sua scorta di poliziotti e carabinieri. Appena la prima macchina si ferma, bloccando le altre due, un gruppo di brigatisti che sta aspettando in strada apre il fuoco con i mitra e uccide tutti i membri della scorta e l’autista.
Solo Moro è ancora vivo: viene velocemente messo in una cassa e caricato su un’altra auto che, a tutto gas, attraversa le periferie di Roma e fa perdere le proprie tracce.
Le settimane del sequestro
Per 55 giorni Moro viene tenuto in una stanza insonorizzata dentro a un appartamento, da poco comprato dalle Brigate Rosse, in un tranquillo quartiere romano. Le BR propongono allo Stato uno scambio di prigionieri: restituiranno Moro se verranno lasciati liberi alcuni brigatisti incarcerati.
l membri del Governo sono davanti a un dilemma: accettare significa cedere al ricatto di un’organizzazione terrorista e riconoscere le Brigate Rosse come forza politica ma rifiutare porterà alla morte di Moro. I compagni di partito di Moro decidono che l’integrità dello Stato è più importante della vita di un uomo e non accettano lo scambio di prigionieri.
Il ritrovamento
Tra le ultime volontà di Moro c’era quella di fare ritrovare il proprio corpo alla sua famiglia. I brigatisti la rispettano e fanno sapere con una telefonata che il cadavere di Moro si trova in una Renault rossa parcheggiata vicino alla sede della Democrazia Cristiana, in una zona centrale di Roma. Quando, il 9 maggio, la polizia apre il bagagliaio della macchina, vi trova il cadavere di Moro, perforato da molti colpi di mitra e pistola. Il rapimento e l’uccisione di Moro sono stati tra gli eventi più tragici e sconvolgenti della storia italiana del dopoguerra.
Link utili
Se vuoi conoscere nei dettagli il rocambolesco piano delle BR per rapire Aldo Moro, puoi guardare questa interessante lezione:
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