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Gli italiani massacrati nelle foibe (1945-1946)
Le terre contese
Ricordi l’episodio di Fiume (vedi capitolo della serie anteriore)? Beh, gli italiani hanno sempre reclamato come propri quei territori che vanno dalla Venezia Giulia all’Istria e alla Dalmazia. In queste zone gli abitanti erano non solo Italiani (che di solito costituivano l’elite culturale e socio-economica) ma anche Sloveni, Serbi e Croati.
All’epoca del fascismo, Mussolini aveva tentato un’italianizzazione di queste aree, in parte conquistate (o riconquistate) militarmente dopo l’alleanza con Hitler. Non solo i fascisti avevano umiliato i non-italiani, togliendo loro posti di lavoro, imponendo l’italiano come unica lingua ufficiale e unica lingua insegnata a scuola, cambiando persino tutti i nomi geografici a una versione italiana, ma avevano anche commesso orribili crimini di guerra (fucilazioni e torture).
Le foibe
Perciò, quando ormai i nazisti tedeschi sono in ritirata e avanzano le truppe di Tito (futuro dittatore della Jugoslavia comunista) molti italiani che abitano in Dalmazia, Istria e Venezia Giulia diventano vittime di terribili soprusi. I popoli slavi e serbo-croato possono ora vendicarsi degli italiani, superficialmente considerati “tutti fascisti e tutti borghesi”, dunque nemici del comunismo di Tito. Migliaia di italiani vengono deportati, migliaia uccisi (è impossibile calcolare esattamente quanti. Forse 5.000, forse 10.000).
La morte più terribile tocca a coloro che vengono gettati nelle foibe, delle fosse o gole rocciose di montagna che si trovano nella regione carsica della Venezia Giulia e dell’Istria. Centinaia di italiani, spesso legati a coppie o a gruppi, altre volte legati a una pietra, vengono lanciati dai dirupi ancora vivi. Alcuni muoiono per la caduta, altri restano coscienti per giorni con ossa rotte ed emorragie, in agonia, senza potersi muovere, nell’oscurità delle gole rocciose, aspettando la propria fine.
Quando parliamo delle “foibe”, di solito facciamo riferimento a un episodio storico ampio degli anni 1945-1946: non solo ai morti nelle foibe. Moltissimi italiani vengono fucilati, gettati in mare o deportati, e migliaia di famiglie italiane sono costrette ad emigrare dall’Istria, dalla Dalmazia e da Fiume verso l’Italia.
Il governo italiano del tempo prova a bloccare gli immigrati che cercano rifugio nella penisola, ma non ci riesce: l’ondata è troppo forte. E gli italiani della penisola non accolgono bene i nuovi arrivati, anzi! Sono frequenti gli episodi di emarginazione e odio verso i profughi.
Genocidio, lotta di classe o vendetta?
Alcuni studiosi definiscono questa pagina della Storia come un genocidio di italiani, perché moltissime vittime non erano fasciste né avevano ruoli politici di rilievo, bensì erano semplici civili. Altri lo considerano una vendetta contro i fascisti, altri ancora una mossa del regime comunista di Tito, che voleva eliminare la borghesia (in buona parte italiana) e i possibili oppositori al suo regime.
Link utili
Ecco come sono le foibe:
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Schema_foiba.jpg
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