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“La parola d’ordine è una sola: vincere! E vinceremo” (1940)
L’Italia, all’inizio della guerra, si è dichiarata “potenza non belligerante”. Ma passano i mesi e la Germania ottiene delle formidabili vittorie contro Belgio e Francia. Mussolini decide allora di saltare sul carro del vincitore. È convinto che manchino pochi mesi alla fine del conflitto e non vuole restare a bocca asciutta: bisogna entrare presto, prima che la guerra finisca!
Viene informata la Germania e Mussolini chiede al re Savoia di concedergli il comando assoluto delle truppe. Il sovrano rifiuta: gli concede solo una delega. Mussolini è furioso e dice: “Alla fine della guerra dirò a Hitler di eliminare tutte le vecchie e inutili monarchie!”
Poi il Ministro degli Esteri Ciano si riunisce con gli ambasciatori francese e inglese e, in un clima molto cordiale, consegna la dichiarazione di guerra contro i loro paesi. Infine, Mussolini si affaccia al balcone di Piazza Venezia a Roma e annuncia al popolo italiano l’entrata in guerra con uno dei suoi discorsi più famosi: “Combattenti di terra, di mare, dell’aria. Camicie nere, uomini e donne d’Italia. Ascoltate! Un’ora, segnata dal destino, batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili. La parola d’ordine è una sola: vincere! E vinceremo.”
E ora che facciamo?
L’esercito italiano, a questo punto, viene ammassato sul confine con la Francia, ma senza attaccare. Anche l’aviazione e la marina non attaccano. L’Italia, che da un momento all’altro si aspetta di vedere la vittoria definitiva di Hitler, rimane in armi e in attesa: si spera di potere festeggiare come vincitori senza muovere un dito!
Mussolini dichiara che gli Italiani faranno la propria “Guerra parallela”, cioè approfitteranno del conflitto per prendere la Grecia e la Somalia Britannica. Ma, su entrambi i fronti, l’Inghilterra è superiore e li respinge. Neanche gli aiuti tedeschi sono sufficienti a contrastare gli Inglesi in Africa, che ottengono la grande vittoria di El-Alamein nel 1942. In questa occasione, i soldati italiani senza veicoli non riescono nemmeno a ritirarsi.
L’attacco alla Russia e la reazione di Mussolini
L’Unione Sovietica, che è entrata in guerra al fianco degli alleati, viene attaccata da Hitler con l’Operazione Barbarossa (1941). Si tratta della più vasta operazione militare di sempre e Hitler l’ha tenuta segreta al suo alleato un po’ inaffidabile, opportunista e militarmente impreparato… esatto, l’Italia! Avvisato dell’invasione dell’Unione Sovietica solo la notte prima dell’attacco, il Duce è furioso.
Anche lui vuole diventare agli occhi del mondo il simbolo della lotta al bolscevismo ma spera, parallelamente, che i Russi non siano dei nemici troppo facili da sconfiggere: i Tedeschi si sono abituati a vincere con grande facilità mentre noi italiani, fino ad ora, abbiamo preso solo batoste! Comunque, Mussolini manda in Russia un gran numero di contingenti: vuole che l’Italia sia riconosciuta come uno dei grandi vincitori alla fine della guerra: è ancora convinto che i totalitarismi trionferanno in pochi mesi…
Link utili
Ecco il video originale del discorso di Mussolini all’entrata in guerra: https://youtu.be/aC3X1q0-dTY
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