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Dal governo autoritario alla dittatura fascista
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
Il processo che porta dal governo autoritario alla dittatura dura pochi anni. Nel 1924 Mussolini organizza gli squadristi (che spesso sono fuori controllo e non rispettano i suoi ordini) in un corpo ufficiale: la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. L’Italia aveva già il proprio esercito ma il re, ancora una volta, cede alle richieste del Duce e non si oppone alla creazione della Milizia.
La responsabilità dell’omicidio Matteotti
Il 3 gennaio 1925, Mussolini fa un discorso in Parlamento. È un discorso gravissimo, per il quale, normalmente, si finirebbe immediatamente in prigione. Il Duce si prende pubblicamente “la responsabilità politica, morale e storica” dell’omicidio Matteotti. Ancora oggi, non sappiamo se sia stato direttamente Mussolini a ordinare l’omicidio o se siano stati i suoi uomini a prendere l’iniziativa. In ogni caso, per Mussolini non ci sono conseguenze di nessun tipo. Di nuovo è chiaro che non esiste una valida opposizione ai fascisti.
Il Gran Consiglio del Fascismo
L’anno dopo, Mussolini fonda il Gran Consiglio del Fascismo, un organo a cui partecipano tutti i capi e gli uomini più importanti del Partito Fascista. Il Gran Consiglio approva o modifica lievemente le decisioni del Duce. In realtà, i provvedimenti andrebbero discussi dal Parlamento Italiano mentre, in questo modo, Mussolini lo lascia progressivamente di lato.
Le leggi fascistissime
Sempre nel corso degli anni ’20, Mussolini promuove una serie di leggi che aprono il cammino alla dittatura: i giornali non favorevoli al fascismo sono vietati e si instaura la censura. Gli insegnanti, per poter lavorare, devono essere iscritti al Partito. I sindacati non fascisti vengono vietati e si vieta pure il diritto di sciopero. C’è una nuova polizia segreta e un nuovo Tribunale Speciale che condanna gli oppositori politici (come Gramsci). Per loro viene reintrodotta la pena di morte.
La vita politica è rigidamente diretta dal Duce perché è il Gran Consiglio a scegliere i sindaci delle città. E, soprattutto, perché tutti i partiti politici vengono dichiarati illegali, eccetto il Partito Nazionale Fascista. Questo, diventato il partito unico, continua a presentarsi (da solo!) alle elezioni: ai votanti si dà una lista unica e la possibilità di votare “sì” o “no”. Vince sempre il “sì” grazie alla pressante propaganda (e anche perché, chi vota “no” viene generalmente preso a bastonate fuori dal seggio elettorale). Infine viene stabilito che il capo del Governo dovrà rispondere delle proprie azioni solo ed esclusivamente al re… e abbiamo già visto che Vittorio Emanuele III non ha mai ostacolato Mussolini.
Link utili
Ecco come la propaganda invitava gli elettori a votare “sì”:
https://images.app.goo.gl/BFHCEfobRphmM6ir9
https://images.app.goo.gl/2irWCHEXyZHr9sMy9
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