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Il fascismo in pericolo: il delitto Matteotti (1924)
Un cane che scava
Il 10 giugno 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti scompare. Nessuno riesce a trovarlo per settimane e, in Parlamento, il capo del governo Mussolini dichiara che le ricerche non verranno interrotte fino a quando non si ritroverà Matteotti. Mussolini incontra persino la moglie di Matteotti per tranquillizzarla.
Sono passati due mesi, è il 16 agosto e in un bosco fuori Roma un cane comincia a scavare freneticamente. Il suo padrone si avvicina e vede un morto. Il corpo, ormai in decomposizione, viene analizzato e identificato: è quello di Matteotti. Subito viene caricato su un treno e spedito a Fratta Polesine, la sua piccola città d’origine, in Veneto, dove si tengono i funerali.
Il passato di Matteotti
Gli abitanti del luogo sono addolorati: essi hanno visto crescere Giacomo e sono da lui stati aiutati nel periodo in cui i pericolosi Fasci di Combattimento avevano cominciato ad attaccare i braccianti delle campagne. In quel periodo (1919), gli squadristi di Mussolini avevano rapito Matteotti e lo avevano seviziato sessualmente e torturato. Matteotti non parlava mai di quell’orribile esperienza, ma non si era arreso né aveva smesso di fare politica. Anzi, era diventato segretario del Partito Socialista Unitario e uno degli uomini più conosciuti del Parlamento.
Pochi giorni prima della sua scomparsa, Matteotti ha fatto un discorso alla Camera accusando (a ragione) il Partito Fascista di essere stato eletto illegalmente facendo brogli, comprando voti e spaventando gli elettori con picchiatori fuori dai seggi elettorali. Inoltre Matteotti sta indagando su un caso di tangenti che coinvolge il fratello di Mussolini.
Quando finisce il proprio discorso davanti ai suoi colleghi fascisti inferociti, Matteotti dice a un suo amico: “Ho detto quello che dovevo dire. Adesso preparate la mia bara”. Sa perfettamente di cosa sono capaci i fascisti.
E infatti, pochi giorni dopo, viene caricato di peso su una macchina da cinque uomini di Mussolini e fatto sparire. La fine della storia la conosciamo già.
Un’opposizione debole
L’opinione pubblica è sconvolta dall’avvenimento e Mussolini perde moltissimo consenso. È un momento di grave crisi per il Fascismo, ma nessuno interviene a dare il colpo di grazia a Mussolini: né la Destra moderata che ha preso le distanze da lui, né Socialisti e Comunisti che, per protesta, abbandonano il Parlamento, e nemmeno il re che dovrebbe difendere la legalità. Ma il sovrano preferisce Mussolini ai partiti di Sinistra e progressisti che sono repubblicani e antimonarchici.
Il delitto Matteotti poteva forse determinare la caduta del Fascismo e, invece, ha solo confermato la debolezza dei suoi avversari.
Link utili
Per conoscere in dettaglio la storia di Matteotti clicca qui:
https://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-matteotti_(Dizionario-Biografico)/
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