Ragazzi, today the penultimate in our series of mini-biographies of Italians with streets named after them. The last will be this Friday.
What next? Monday, there’ll be a fantastic new series to help you learn (or revise) Italian grammar. You’ll get a series of short listenings, with transcripts of course, each focused on just one area of Italian grammar.
With new materials three times a week, we expect to cover the WHOLE GRAMMAR SYLLABUS by Christmas!
But that’s next week.
For today and Friday we have biographies of two Italians you might not have heard of. Instead of the usual scientists or important figures from the Risorgimento, we’re ending the series with two victims of fascism.
Today, Giacomo Matteotti, who contested Mussolini’s election victory in 1924 and came to a bad end as a result.
(If you don’t see the listening plug-in here below, click this link to view this article on our website.)
Transcript
GIACOMO MATTEOTTI
Matteotti dedicò la sua vita alla lotta contro il fascismo e per questo venne assassinato.
Quest’ultimo nacque a Fratta Polesine il 22 maggio 1885, figlio di proprietari terrieri di modesta estrazione sociale.
Frequentò il Ginnasio di Rovigo. Si laureò in giurisprudenza all’Università di Bologna nel 1907 ed entrò subito in contatto con i movimenti socialisti e la politica. Nel 1916 sposò Velia, dalla quale ebbe tre figli. Giancarlo, nato nel 1918 che poi seguì le orme del padre dedicandosi alla politica.
Durante la prima guerra mondiale Matteotti si dimostrò un convinto sostenitore della neutralità italiana, e delle riforme ottenute con la collaborazione democratica e le amministrazioni locali, piuttosto che con rivoluzioni o scontri violenti.Fu eletto in Parlamento nel 1919, poi ancora nel 1921 e nel 1924.
Successivamente divenne il segretario del nuovo partito socialista Unitario.
Giacomo Matteotti dedicò la vita all’antifascismo, denunciando senza paura le violenze fasciste e la svolta anti-democratica imposta dal nuovo regime. Il suo comportamento fu causa per lui di frequenti aggressioni.Il 30 maggio 1924 Matteotti contestò i risultati delle elezioni credendo che il movimento fascista avesse truccato i voti, come in realtà era effettivamente successo. La sua proposta di annullare l’elezione venne respinta.
Il 10 giugno 1924 a Roma, Giacomo Matteotti uscì di casa per recarsi in Parlamento, e venne assalito da alcuni membri della polizia politica e portato via in macchina. Venne ripetutamente percosso e infine accoltellato. Morì dopo ore di agonia. La sua morte ebbe un forte impatto sul popolo italiano ma il governo fascista riuscì comunque a imporsi e ad avere la meglio per il ventennio successivo.
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