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Il documentarista rancese Philippe De Ville ha prodotto una serie di documentari sui viaggi che ha fatto in giro per il mondo in villaggi in cui il tempo non sembra essere passato.
Philippe infatti si muove soprattutto nei villaggi del Sud-America alla ricerca di tutte quelle popolazioni che vivono ai confini della foresta amazzonica vivendo ancora al di fuori degli schemi della società moderna.
Philippe cerca di fare le sue riprese cercando di condizionare al minimo le popolazioni che riprende, provando a non stravolgere la loro routine e rendere le riprese naturali.
Nel suo primo documentario, intitolato “Ai confini della Foresta Pluviale”, il regista si è recato in Brasile per cercare di documentare la vita del villaggio dei Karajià.
I Karajià sono una popolazione indigena brasiliana che vive seguendo ancora le antiche tradizioni della tribù.
Benché volesse cercare di filmare il più possibile, Philippe ha deciso prima di farsi accettare come un membro della tribù, cercando di entrare in confidenza con gli indigeni. Infatti il regista vuole turbare il meno possibile l’equilibrio interno della tribù, che si basa sulla gerarchia dell’età.
Philippe ha deciso di girare documentari sulle popolazioni indigene per denunciare il fatto che queste rischiano l’estinzione, inglobate dallo stile di vita moderno delle città che continuano a sorgere tutto in torno. Quello di Philippe è un atto di denuncia contro un sistema che spesso non lascia spazio alle tradizioni millenarie.
Per ora il lavoro di Philippe ha portato alla ribalta il problema e riacceso il dibattito.